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La storia di una locomotiva in un borgo senza stazione nè ferrovie


Martedì 03 gennaio 2023

Al centro di piazza Ferrovieri d'Italia nel borgo di Bova, Calabria, troviamo una locomotiva di sessanta tonnellate ma nel borgo non passa la ferrovia e non c'è una stazione.

La storia di una locomotiva in un borgo senza stazione nè ferrovie

Il borgo di Bova, piccola perla capitale della Calabria Greca, dall'alto dei suoi 915 metri sul livello del mare è arroccato sul versante orientale dell'Aspromonte. Il paese ha orgini molto antiche e vede tra le prime popolazioni anche gli Ausoni che furono poi assoggetati dai coloni greci. Bova, infatti, era una delle destinazioni del movimento migratorio dalla Grecia verso occidente al punto che una leggenda narra che la cittadina fu fondata da una regina greca che, una volta sbarcata, decise di stabilire la sua dimora sulla cima del colle.

Ma non è di questa storia che vogliamo parlare, bensi della strana storia della locomotiva a vapore 740.054 posta al centro di piazza Ferrovieri d'italia.

Ma cosa ci fa una vera a propria locomotiva di sessanta tonnellate e lunga quasi venti metri in un paesino dove non c'è stazone feroviaria e dove non passa la ferrovia?

Bova è uno di quei borghi italiani che sin dal dopoguerra hanno subito una forte depopolazione. A quel tempo la popolazione era di oltre 2000 abitanti, oggi poco più di 400. La linea ferroviaria più vicina è la Ferrovia Jonica che, lungo la costa, unisce Taranto con Reggio Calabria e che passa dal borgo di Bova Marina, fondato a fine Ottocento ai piedi del colle dove sorge Bova.

Quindi cosa spinse nel 1987 il sindaco Pasquale Foti a portare la 740.054 in uno dei Borghi più belli d'Italia?
Si dice che la locomotiva simboleggi i Bovesi che lavorarono come ferrovieri ma sembra che il significato sia un altro.

Infatti, come se ne trovano anche in altri paesi del meridione affetti da un a forte emigrazione, la locomotiva a vapore di Bova simboleggia i bovesi che se ne sono andati dal paese, molto probabilmente in treno, anche usando la stessa Ferrovia Jonica.

La cosa più strana della faccenda rimane l'impresa epica da parte dei bovesi nel portare "fino in piazza" il colosso di metallo con tanto di carrello per il trasporto del vapore e un pezzo di rotaie. La strada che porta a Bova è in forte pendenza e ricca di tornanti, quindi il manto stradale dovette essere allrgato in diversi punti per permettere il passaggio del convoglio.

Se siete a Bova, oltre a visitare i ruderi del Castello Normanno con la Cattedrale di origine seicentesca, edificata sulle spoglie di un’antica chiesa bizantina, e la famosa "balconata di Bova", uno stupendo belvedere che da sulla costa, non potete perdere l'occasione di farvi una foto a fianco dell'imponente locomotiva 740.054.

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