L’Italia ci ha da sempre regalato piatti della tradizione eccezionali da Nord a Sud e la varietà dei piatti tipici si estende non solo geograficamente ma anche nell’arco di tutte le stagioni dell’anno. Infatti, esistono piatti che venivano e vengono tutt’ora assaporati durante un determinato periodo dell’anno.
Tra questi, appunto, ci sono i piatti autunnali. Vediamo quali poter gustare e dove.

Tagliolini al tartufo nero di Norcia
Questo piatto trae le sue origini proprio dall’Umbria e precisamente nei comuni di Spoleto e Norcia, che rappresentano la patria del tartufo nero. Oggi questo delizioso piatto è però presente anche nelle tavole dei migliori ristoranti d’Italia. La ricetta viene preparata davvero in modo semplice: vengono scelti i tagliolini, che sono una sottile pasta fresca preparata con l’uovo molto, questi vengono saltati insieme all’olio e all’aglio in un soffritto e mantecati con il tartufo nero.

Tagliolini al tartufo nero

Orecchiette con cime di rapa di Locorotondo
Le orecchiette con le cime di rapa, ovviamente, non possono essere associate a un solo borgo o paese, poiché fanno parte della tradizione culinaria della Puglia. Le loro origini però risalgono proprio alla provincia di Bari e a Locorotondo si possano gustare in maniera eccellente. Questo piatto è adesso diffuso in tutta Italia, e non solo, ma le orecchiette, in Puglia, ancor oggi vengono preparate come da tradizione, ovvero a mano, utilizzando il pollice, e come strumento solo un coltello.

Orecchiette con cime di rapa

Zuppa alla Castellanese o Sa Cassola di Castelsardo
Castelsardo è un paesino molto suggestivo a nord della Sardegna, in Anglona, assai affascinante e ricco di storia, l’intero borgo fu costruito sulle rocce di trachite e fu circondato da una fortificazione possente con tante torri di guardia.
I suoi piatti tipici autunnali non potevano che essere a base di pesce e la regina della cucina non poteva che essere l’aragosta. Tra i piatti tipici per eccellenza del borgo, in autunno è sicuramente la Zuppa alla Castellanese, detta anche Sa Cassola di Castelsardo, composta da diversi tipi di pesce, tra cui polipo, seppie, orata, scorfano, triglie, granchi, anguilla, gamberi, cozze e vongole.

Foto di blualghero-sardinia.com

Tortelli di zucca di Sabbioneta
In verità non sono un vero e proprio piatto tipico della sola Sabbioneta, perché viene preparato in maniera eccellente in tutto il mantovano, nel cremonese e nel bresciano, ma abbiamo voluto, comunque dare risalto a questo borgo rinascimentale stupendo in modo tale da presentare questo piatto tipico autunnale nel migliore dei modi. I tortelli di zucca vengono preparati con dei ravioli, o delle mezzelune, rettangolari di pasta all’uovo che vengono riempiti di zucca mantovana, amaretti, mostarda di Cremona, parmigiano e noce moscata. Come da tradizione, i tortelli vengono preparati per la vigilia natalizia e serviti con l’aggiunta di buon burro e parmigiano.

Tortellini di zucca

Tortellini nodo d’amore di Borghetto sul Mincio
I tortellini nodo d’amore sono dei piccoli tortellini con pasta sottile riempiti di carne brasata. Il loro nome è legato alla leggenda di due innamorati, i quali si rifugiarono in fondo al Mincio per sfuggire ai loro nemici, lasciando sulla riva del fiume un fazzoletto annodato come simbolo del loro amore. Questo piatto è protagonista durante il terzo martedì di giugno nella festa del nodo d’amore, ma viene degustato anche nel mese di settembre durante l’evento “Tortellini e dintorni”, aprendo la stagione autunnale di gusto e tradizione.

Tortellini nodo dell'amore

Cuccià di Castelmezzano
Questa è la classica ricetta che si tramanda negli anni tra gli abitanti di questo bellissimo borgo sulle Dolomiti Lucane. Si tratta di un piatto caratterizzato da una zuppa di legumi che secondo la tradizione deve essere gustata il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. La ricetta si compone di quattro ingredienti, cicerchie, grano, fave e ceci. E ogni anno, proprio per Santa Lucia, a questo piatto viene dedicata una sagra.

Foto di viaggiare561.com

Gnocchi di patate con ciuìga di San Lorenzo in Banale
È il classico piatto povero, preparato in tempi di magra, con le parti meno nobili del maiale insieme a rapa e ciuìghe. La ciuìga del Banale, oggi invece preparata con i tagli migliori del suino, è un presidio slow food e si può gustare durante il primo fine settimana di novembre in occasione della sagra dedicata.