Carpino, facente parte del Parco nazionale del Gargano e della Comunità montana del Gargano, è un noto centro per la produzione di olio e di fave. Il suo territorio, prevalentemente collinare, si estende tra la Foresta Umbra a sud e il lago di Varano a nord. È confinante con Cagnano Varano, Ischitella, Monte Sant'Angelo e Vico del Gargano.
Le origini di Carpino risalgono all'anno mille, quando gli ultimi abitanti dell'antica Uria, importante città che in passato sorgeva sulle rive dell'attuale laguna, si rifugiarono tra i boschi di carpino a pochi chilometri dal Lago di Varano, in cerca di luoghi meno nocivi.
L’origine del nome è incerta ma sembrerebbe legato alla presenza di caprioli o alla presenza di luoghi di allevamento (in latino volgare “Caprelis”) nei dintorni di Carpino oppure alla presenza di una folta foresta di carpini che, un tempo, ricoprivano la collina di Pastromele su cui, in seguito, venne edificato il paese. Con il passare dei secoli il nome mutò prima in Crapino e poi successivamente in Caprino, fino all'attuale Carpino, così come riportato in un documento locale del 1628. Il paese fu meta di diversi popoli dai nomi altisonanti come i Normanni, gli Angioini e gli Aragonesi. Ed è proprio ai Normanni che si deve la costruzione del Castello, che con la sua imponente mole domina tutto il centro storico.
Particolare e caratteristico è il centro storico, che rappresenta un vero gioiello di architettura. Le case sembrano addossate l'una sull'altra e le strade sono piccoli vicoli intervallati da scalinate, fiancheggiate da caratteristici poggioli detti "Mugnal". Originali sono i balconi a ballatoio che servivano non solo per accedere ai primi piani, ma anche per trascorrere un po' di tempo all'aperto.
Percorrendo il centro, oltre a ciò che resta del Castello Normanno-Svevo, è possibile ammirare la Chiesa Madre, consacrata nel 1678 dal vescovo Vincenzo Maria Orsini, la cui costruzione presenta elementi di chiara ispirazione barocca ed è caratterizzata dall'elegante portale, dalle finte finestre laterali mistilinee e, soprattutto, dal fastigio a semicerchio che corona la facciata.
In Piazza del Popolo, la piazza principale del paese, al culmine di una scala a rampe contrapposte, si erge la Chiesa di San Cirillo. Esistente dal 1310 con funzione di oratorio, fu rimodernata nel 1770 acquisendo uno stile barocco. Lateralmente all'edificio è presente l'antico portale romanico, che inizialmente costituiva l'ingresso principale.
Il suo interno è caratterizzato, sulla volta, dalla grande tela dipinta a tempera, raffigurante la Santissima Trinità e ai lati i medaglioni dei due Santi Patroni venerati a Carpino: San Cirillo d'Alessandria, vescovo e dottore della Chiesa, che si festeggia il 18 maggio e San Rocco pellegrino, che si celebra il 16 agosto.
Sulla collina di Pastromiele, invece, è posta la piccola Chiesa della Santa Croce, aperta solo due volte l'anno: il 3 maggio, giorno della Santa Croce, e il 14 settembre, giorno dell'Esaltazione della Croce.
L’importanza di Carpino è legata soprattutto al Carpino Folk Festival, manifestazione dedicata alla riscoperta, conservazione e promozione della musica popolare italiana che ogni anno, i primi dieci giorni di agosto, porta in scena personaggi rilevanti del panorama musicale.