Monte Sant'Angelo, sede del Parco Nazionale del Gargano e Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, è famosa in tutto il mondo per il celebre Santuario di San Michele Arcangelo, meta di pellegrinaggi dei fedeli cristiani, sin dal VI secolo.
Definita città sacra del Gargano, la cittadina è infatti concentrata attorno alla grotta di San Michele Arcangelo e il centro abitato è il più elevato del Gargano, poiché è posto in una splendida posizione panoramica su uno sperone a sud del promontorio, con vista mozzafiato sul golfo di Manfredonia.
Oggetto di visite di numerosi santi come ad esempio san Tommaso d'Aquino, santa Caterina da Siena e san Francesco d'Assisi, Monte Sant'Angelo nel luglio 1917 ospitò Padre Pio da Pietrelcina, il quale si recò in pellegrinaggio alla grotta santa per venerare San Michele.
La città vanta anche la presenza di un castello normanno-svevo-aragonese, situato a pochi passi dalla grotta, che fu la dimora dell'amante dell'Imperatore di Svevia, Bianca Lancia, tenuta prigioniera in questo castello, tanto che si dice che oggi il suo fantasma vaghi ancora per le sale di tale costruzione.
Nel territorio del centro garganico è situata parte della Foresta Umbra, area naturale protetta del Parco nazionale del Gargano, il cui nome deriverebbe dell’ombrosità della foresta, considerata molto cupa. Tra Monte Sant'Angelo e San Giovanni Rotondo è situata la Valle Carbonara, la valle più grande e lunga del Gargano, dedicata alle coltivazioni.
Mentre a pochi chilometri, nel comune di Manfredonia, è possibile trovare anche il bosco Quarto, ricco di faggi e cerri.
A Monte Sant'Angelo è possibile visitare il Museo di arti e tradizioni popolari, conosciuto come museo Tancredi, situato presso l’ex convento della chiesa di San Francesco, il Museo Lapidario, situato all’interno della basilica di San Michele e il Museo devozionale posto anch’esso all’interno del santuario.
Monte Sant’Angelo è conosciuta per il suo pane tipico e per i suoi piatti tradizionali come il pancotto con fave e verdure varie, la semolata, che è una variante della polenta fatta con la semola, le orecchiette con cime di rapa con l’aggiunta di alici fritte e aglio e le laine, tagliatelle fresche con ceci e sugo di baccalà.