Le origini di Camerota: tra storia e mitologia
Palinuro, Kamaraton e la leggenda di Camerota
Una delle ipotesi sulle origini di Camerota si basa su una leggenda che coinvolge Palinuro,il nocchiero di Enea, e la bellissima Kamaraton. Secondo il mito, Palinuro si innamorò perdutamente di Kamaraton, ma il suo amore non fu ricambiato. Millenni fa, la fanciulla- venne perseguitata da Palinuro e trovò la morte in fondo al mare. Come punizione per aver cagionato la morte della ragazza, Venere trasformò Kamaraton in roccia. Questa roccia diventò l'altura su cui sorge oggi Camerota.
Camerota e il legame con l'antica Grecia
La storia, però, offre un'altra ipotesi sulle origini di Camerota. Si ritiene che il paese sia stato fondato nel VI secolo dai Focei, un'antica popolazione greca, e che il suo nome derivi dalla parola greca "Kamaroton", un termine che indica una costruzione ad arco. Di queste costruzioni, si possono ancora trovare tracce e testimonianze nel territorio di Camerota.
Il castello di Camerota: un luogo di storia e battaglie
Gli assalti e i governanti di Camerota
All'interno del paese, la vita si svolgeva attorno a un imponente castello, testimone di assalti e invasioni da parte di normanni, arabi, svevi, angioini, aragonesi e borboni. Nel corso della sua storia, Camerota fu governata da diverse famiglie nobili, tra cui i Sanseverino, i Di Sangro e i Marchese.
L'architettura difensiva: mura, porte e torri di avvistamento
Il castello era circondato da una cinta muraria che proteggeva gli abitanti dalle invasioni. Ancora oggi, si riscontra la tradizione di chiamare la parte interna alle mura "ind'alli mura" e quella esterna "for'alli mura".
Nel 1552, Camerota subì una devastante invasione da parte dei Turchi, guidata dal comandante Bessà. In seguito a questi eventi, furono costruite numerose torri di avvistamento per difendere il borgo.
La rivolta di Camerota e il rituale macabro
Durante la rivolta di Masaniello nel 1647, i cittadini di Camerota insorsero contro Paolo Marchese, che aveva ripristinato l'abominevole jus primae noctis. In segno di ribellione, lo uccisero e disseminarono i suoi resti nei campi intorno al paese. Alcune località camerotane prendono il nome dalle parti del corpo ritrovate, come Capocanto (l'ugola) e Piedipaolo (il piede).
Camerota e le sue porte: un accesso alla storia
L'accesso al castello avveniva attraverso tre porte principali: Porta di Suso, Porta di Santa Maria e Porta di San Nicola. Nel 1662, a queste porte vennero dedicate le tre parrocchie di Santa Maria delle Grazie, San Daniele e San Nicola.
Il territorio
Camerota, con i suoi due Parchi, è un'area di eccezionale valore naturalistico, paesaggistico e culturale, sia a livello nazionale che internazionale. Immersa nella macchia mediterranea e tra gli ulivi secolari, ospita una ricca varietà di flora e fauna, offrendo un ambiente marino unico in Italia con acque cristalline ideali per esplorare nuotando.
Questo prezioso patrimonio di biodiversità è protetto dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni a monte e dall'Area Marina Protetta degli Infreschi, istituita nel 2009. Il territorio comprende 70 km² di Parco Nazionale e 2000 ettari di parco marino, con 36 ettari di riserva integrale e tre aree a diverso grado di tutela ambientale.
Le aree di Camerota sono classificate come Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), grazie alla presenza di una flora e fauna particolarmente rare che necessitano di salvaguardia.