Se a Disneyland c’è Topolino e a Gardaland c’è il draghetto Prezzemolo, a Vigoleno c’è un orso a farvi da anfitrione. Un orso di legno, non allarmatevi. Varcando le mura difensive e percorrendo un breve tratto in acciottolato che dall’ingresso principale conduce al cuore del villaggio, vi imbatterete nella riproduzione di un imponente mammifero che, posto su un piedistallo, vi darà ufficialmente il benvenuto in questo piccolo borgo medievale adagiato sui colli piacentini.

Chi sceglie di trascorrere un pomeriggio a Vigoleno, oltre al mastio (il castello che domina la valli dell’Ongina e dello Stirone) e alla Pieve di San Giorgio (la chiesa più antica del borgo), non può perdersi il Museo degli Orsanti. Realizzato dall’attrice e burattinaia Maria Teresa Alpi, il museo è un percorso rievocativo molto folcloristico che, attraverso la riproposizione di orsi in cartapesta a grandezza naturale e l’esposizione di antichi mezzi di trasporto, strumenti musicali, maschere, costumi di scena, quadri e stampe d’epoca, racconta la vita itinerante degli Orsanti, ammaestratori di orsi e artisti di strada che, durante il 1700, lasciavano le loro terre (Emilia-Romagna, Toscana e Liguria) per raggiungere le piazze di Londra, Parigi e Praga, dove si esibivano insieme a questi giganteschi mammiferi, mettendo in scena show acrobatici e sorprendenti.

Una volta individuato un punto della città sufficientemente esposto al via vai di gente, gli orsanti allestivano il palco per le loro perfomance. Fra tutti gli animali addestrati (scimmiepappagalli e cammelli), il “cavallo di battaglia” era indubbiamente l’orso, il cui peso si aggirava intorno ai 350 chili e, quando si alzava sulle due zampe posteriori, raggiungeva i due metri d’altezza: uno spettacolo davvero impressionante. Il Museo degli Orsanti rappresenta l’unica testimonianza europea dell’arte di strada. E gli abitanti di Vigoleno ne custodiscono gelosamente la memoria, raccontandola a grandi e piccini.