Il nostro viaggio inizia dopo una traversata in traghetto fino a Olbia dove, dopo aver visitato il centro storico e le sue meraviglie, potremo partire in auto seguendo la SS125 verso nord, fino a Palau, per salire su un’imbarcazione diretta alla nostra prima meta, l’isola di La Maddalena e il suo borgo. Il tragitto, partendo verso metà mattina dalla città portuale, dovrebbe durare circa un’ora e mezza, quindi, all’arrivo potremo gustare un ottimo pranzo a base di pesce in uno dei tanti ristoranti affacciati sul mare o nel pittoresco centro del borgo.

La Maddalena

Rinomata destinazione turistica, l’isola di La Maddalena, e il territorio del Parco Nazionale dell’omonimo arcipelago, offrono panorami mozzafiato sia sopra sia sotto il livello del mare grazie alle molte spiagge, alle formazioni rocciose, al suo mare cristallino e ai coloratissimi fondali. Tra i monumenti più importanti del borgo noteremo la Chiesa di Santa Maria Maddalena, edificata alla fine del 1700 in stile barocco, mentre se ci spostiamo sull’isola di Caprera potremo visitare il Compendio Garibaldino, una serie di luoghi dove l’eroe dei due mondi visse gli ultimi anni della sua vita e, oltre a un museo a lui dedicato, si può trovare la sua tomba.
Lasciandoci alle spalle la stupenda isola, riprendiamo il traghetto per Palau e immettiamoci sulla SS113 verso la seconda tappa di questo nostro viaggio che ci porterà in un altro caratteristico borgo sardo, Aggius, nella storica regione della Gallura. Il tragitto dura poco più di un’ora e mezza, ma ci farà attraversare colline, valli e piccoli centri abitati tipici di questa zona dell’entroterra.

Aggius

Il curioso borgo, ricordato anche come “centro di falsari” e “repubblica per quarantotto ore”, è adagiato ai piedi dei Monti di Aggius, dai quali si può godere di un panorama che spazia dall’Asinara fino all’arcipelago della Maddalena e alla Costa Smeralda. Ad Aggius non possiamo non assaggiare la tipica zuppa gallurese, con fette di pane raffermo, formaggio fresco, formaggio grattugiato, prezzemolo e pepe. La nostra permanenza ad Aggius sarà deliziata con la visita al Museo del Banditismo o al Museo Etnografico Oliva Cannas, che racchiude la cultura popolare gallurese dal 1600 a oggi in una struttura altamente suggestiva.
Partendo da Aggius, lungo la SP74, strada che ci porterà alla nostra prossima destinazione, possiamo visitare due suggestive location: il Parco Santa Degna, luogo ideale per famiglie, bambini e chi ama il relax e la natura, accessibile dalla strada panoramica che sovrasta il paese, e la Valle della Luna, un affascinante luogo dove si possono ammirare bizzarre forme di granito risalienti al periodo delle glaciazioni, in località Li Parisi.

Zuppa Gallurese

Dopo un tragitto di una quarantina di minuti lungo la SP74, la SP58 e la SP90, lungo il quale attraverseremo un entroterra ricco di interessanti scorci naturalistici sia collinari che marittimi, arriveremo alla terza tappa del nostro viaggio, il borgo di Castelsardo ma non prima di aver dato n occhiata da vicino alla pittoresca “roccia dell’Elefante” a pochi chilometri prima del borgo, lungo la SP90.

Roccia dell'Elefante

Raggiungendo questa terza tappa si viene ammaliati dal borgo che domina il Golfo dell’Asinara dalla cima di una rocca sul mare. Guardando verso il mare, il borgo si affaccia su uno spettacolo di coste, insenature, approdi naturali. Si può vedere anche la Corsica! Borgo dall’antichissima storia e perfettamente conservato, Castelsardo è edificato sulla rocca e circondato dalle sue possenti mura. Dal castello dei Doria, poggiato sulla cima della rocca, ai vicoli, alle strade, agli scorci sul mare, questo borgo è la quintessenza del borgo medievale sardo. Ma l’aspetto paesaggistico e storico non è tutto. Sulle tavole di Castelsardo troneggia il pesce e, tra le tante bontà, spicca l’aragosta alla castellanese (con una salsa fatta con le uova delle aragoste). Oltre alle meraviglie del borgo, da notare anche la Cattedrale di Sant’Antonio Abate visibile anche dal castello dei Doria e posizionata a picco sul mare.

Cattedrale di Sant'Antonio Abate

La nostra prossima destinazione è a soli 24 minuti di strada lungo la SP90 e la Strada Statale 200 ma ci regalerà dei panorami unici tra delicate colline e lungo la costa sarda.

Castelsardo

Ed eccoci a Sorso. Anch’esso borgo dalla lunga storia e importante centro tra Porto Torres e Sassari, Sorso vanta di un territorio ricco di testimonianze archeologiche del periodo prenuragico, pur essendo di origine romana. Tra i siti da notare, potremo visitare le domus de janas di l’Abbiu, il sito di Geridu e il sito di Santa Filitica. Sorso vanta anche un museo unico nel suo genere, il Biddas “Museo dei villaggi abbandonati di Sardegna”, il primo museo italiano dedicato al tema dello spopolamento, oltre che una fontana che “rende folli”. Gli amanti del mare non dovranno farsi mancare una visita alle spiagge di Marina di Sorso e Platamona. Prima di lasciare Sorso e partire per la nostra ultima tappa, dovremo assaggiare una delle prelibatezze locali, come le Budelline d’agnello o la Burrida, a base di galluccio di mare e pasta di noci.

Marina di Sorso

Da Sorso, seguendo la SP25 fino a Porto Torres, poi sulla SP34, dopo circa quaranta minuti di strada prevalentemente pianeggiante che regalerà paesaggi estesi di natura aspra, com’è tipico della piana della Nurra, arriveremo al piccolo borgo marinaro di Stintino. Luogo sacro per gli amanti della tranquillità e del mare, Stintino vanta la bellissima spiaggia della Pelosa, con la sua sabbia bianca finissima e il mare azzurro-turchese dal basso fondale. Naturalmente la cucina locale si basa sul pesce. Ricci, crostacei, bottarga e altri frutti di mare rendono la cucina di Stintino genuina e indimenticabile. Non dovremo farci scappare l’opportunità di gustare la zuppa di patate e aragosta, il polpo in agliata o il polpo alla stintinese, che gusteremo al meglio se chiuderemo il nostro pasto con un tipico mirto locale. Tra i siti di interesse, nella zona della spiaggia della Pelosa, potremo visitare la Torre della Pelosa, un’antica torre d’avvistamento risalente al medioevo.

Stintino

Ahimè è ora di tornare “in continente”. A malincuore riprendiamo la SP34 in direzione di Porto Torres, dove ci aspetta la nostra imbarcazione verso la “terraferma italiana”. Lungo la strada ripenseremo ai paesaggi, alle prelibatezze, alle sorprese che hanno accompagnato lungo questo itinerario tra i borghi nel nord della Sardegna. Itinerario che è possibile fare anche Da Porto Torres a Olbia in senso opposto. Sono molte le alternative di traghetti Sardegna, quindi dipende tutto da dove partirete per il vostro viaggio di rientro.