Il Museo Etrusco Guarnacci di Volterra, in Toscana, contiene una delle più belle raccolte di arte etrusca. E’ ospitato all’interno del Palazzo Desideri Tangassi.
Nel 1776 il canonico della cattedrale di Volterra Pietro Franceschini rinveniva nei pressi della necropoli etrusca del Portone un ipogeo di notevoli dimensioni risalente all’epoca ellenistica, contenente quaranta urne etrusche, che nel 1777 donò al comune di Volterra. Questa donazione fu il primo nucleo del Museo Civico che in breve tempo raccolse molte altre opere rinvenute nei dintorni di Volterra e che fino a quel momento erano state custodite in collezioni private di nobili volterrani. Tra le varie donazioni la più importante e più consistente fu quella di Monsignor Mario Guarnacci (1701-1785), un facoltoso sacerdote promotore di numerose campagne di scavo archeologiche, che il 15 settembre 1761 donò la sua intera collezione al neonato museo. A lui venne intitolato il museo che in oltre due secoli di storia ha incrementato il suo patrimonio grazie a numerose campagne di scavo promosse dalla Soprintendenza alle Antichità dell’Etruria.
Il museo espone la più cospicua collezione di urne etrusche al mondo. Inoltre tra le opere custodite più interessanti troviamo: la Stele di Avile Tite; l’Ombra della sera, statuetta in bronzo di struttura filiforme; l’Urna degli sposi e la Testa Lorenzini.
La collezione etrusca, integrata da numerosi reperti sia di età villanoviana che di età romana, è dislocata su tre piani del palazzo ed costituita da 38 sale collegate in un percorso didattico che consente di percorrere le tappe più importanti della storia dell’antica Velathri.