Vicinissimo alla Rocca, il Teatro Apollo ha subito di recente il restauro. Nonostante i limitati 120 posti, il teatro ha ospitato un’intensa attività per tutto l’Ottocento, con programmazioni talvolta di buon livello, a cura dell’Accademia del Teatro, fondata nel 1789.
L’assetto attuale è frutto di un rinnovamento del 1887 che implicò la costruzione del III ordine di palchi e l’ammodernamento dell’apparato decorativo, in linea con i dominanti canoni estetici della “belle epoque”. Tale fenomeno di “restyling” coinvolse diffusamente moltissime sale teatrali del territorio, come quella, per esempio, di San Lorenzo in Campo, distante da Mondavio appena 12 km, o come quella di Sant’Agata Feltria. All’epoca, la riapertura del teatro, avvenuta in occasione del Carnevale, venne affidata alla celebre Compagnia Comica Rizzotti. Il teatro chiuse temporaneamente i battenti durante il I° conflitto mondiale, per essere destinato nel 1947, dopo alterne vicende, a sala cinematografica.
In realtà il piccolo teatro non era sorto “ex novo”, ma era stato ricavato all’interno di una chiesa dedicata a San Filippo Neri, risalente, però, ad un periodo anteriore, con buona probabilità al ‘400. Di questa struttura restano le mura perimetrali e la cripta sotterranea.
La platea e i trentasette palchi ai quali si accede tramite un atrio, vennero ricavati nello spazio della navata del preesistente edificio sacro e, nonostante le dimensioni così ridotte, tra il I e il II ordine si trovò persino il modo di aprire lo spazio per il caffè. Nell’ambiente dell’abside si realizzò il palcoscenico, al di sotto del quale trovarono collocazione i camerini e i meccanismi di manovre.
Il piano della platea, inoltre, era stato concepito per poter essere sollevato fino al livello del palco, in modo da consentire lo svolgimento di feste danzanti. Tale destinazione d’uso fu, infatti, tra le più consuete del teatro, resa ulteriormente agevole dall’uniformità delle pavimentazioni in legno. Le scale interne di accesso ai palchi sono, invece, in pietra bianca locale, delle Cesane o del Furlo, che ribadisce, anche qui una volta in più, il materiale utilizzato nei più nobili edifici mondaviesi per sottolineare i dettagli architettonici, come portali, architravi, cornici di finestre.
Sul soffitto in gesso si può ammirare un raffinato velario dipinto, al centro del quale campeggia Apollo citaredo. Ulteriori decorazioni ingentiliscono le balaustre dei vari palchi, scanditi da paraste corinzie: sono losanghe da cui si affacciano racemi d’acanto, al II ordine, e ghirlande fiorite al III.
Le decorazioni contribuiscono piacevolmente a rendere questo piccolo teatro quasi un “monile” grazioso ed elegante a ulteriore corredo della città.