Il nome di Corinaldo (Curinald in dialetto gallo-piceno) deriva probabilmente da "Curia di Rinaldo", antico nome Longobardo che il primo nucleo abitato doveva avere in epoca altomedievale. Rinomata terra vinicola innanzitutto (noto il suo Verdicchio), ha una ben mantenuta cinta muraria risalente al XIV secolo. Le sue mura sono riconosciute come le più intatte, imponenti, fortificate e lunghe (912 m ininterrotti) della regione Marche e tra le meglio conservate di tutto il centro Italia. Qui è nata Santa Maria Goretti.
Sorge alla sommità di un colle sulla riva sinistra del fiume Nevola. Con tutta probabilità la città di Corinaldo è sorta agli inizi del secondo millennio, in seguito al diffuso fenomeno dell'incastellamento. Arroccata tra i fiumi Cesano e Misa, tra Marca di Ancona e Stato di Urbino, si costituisce in Libero comune alla fine del XII secolo. Per la sua posizione strategica, diviene presto un ambito avamposto conteso dai comuni limitrofi. Dopo la distruzione del 1360, Corinaldo viene ricostruita letteralmente ex novo nel 1367, in seguito all'autorizzazione concessa da papa Urbano V, con l'attuale cinta muraria, nella quale figurano elementi fortificativi attribuiti al genio del celeberrimo architetto militare senese Francesco Di Giorgio Martini. Ulteriori elementi di difesa vengono aggiunti dalla famiglia dei Malatesta e da Francesco Sforza che completa la cinta muraria con una potente rocca, quel Cassero di cui ora restano tracce nella Chiesa del Suffragio.
Ma la pagina di storia più gloriosa del borgo è quella scritta nel 1517, quando Corinaldo resiste all’attacco dello spodestato duca di Urbino, Francesco Maria della Rovere. Dopo ventitré giorni di assedio i corinaldesi costringono il duca alla ritirata e il papa dell'epoca, Leone X, per la fedeltà mostrata, eleva Corinaldo al rango di città. La "Contesa del pozzo della polenta" è la più antica rievocazione storica della Provincia di Ancona, rievoca questa importante pagina di storia di Corinaldo. Nel '600 Corinaldo si ingentilisce nelle forme architettoniche e nel costume, arricchendosi dell'opera e dell'ingegno di pregevoli artisti.
Vedono progressivamente la luce anche monumentali edifici civili e religiosi, ancora oggi visibili e perfettamente conservati, quali fra gli altri la chiesa del Suffragio dalla caratteristica pianta ottagonale, eretta sul vecchio mastio, la chiesa dell'Addolorata, quella di Sant'Anna (patrona di Corinaldo) e il santuario ora dedicato a Santa Maria Goretti, che in questa città nacque il 16 ottobre 1890.
Il giro delle Mura
Corinaldo vanta un centro storico molto suggestivo, il cui monumento più imponente sono senza dubbio le sue possenti mura: circa un chilometro di fortificazioni risalenti al 1367 e ampliate alla fine del 1400, dotate di porte bastionate, baluardi, torrioni, guardiole e piombatoi, considerate tra le meglio conservate delle Marche. Partendo dalla Torre dello Sperone, alta ben 18 metri, di forma pentagonale, si inizia a percorrere il circuito murario volgendo verso la Porta di San Giovanni. Qui sono molti gli elementi di difesa ancora visibili, come gli alloggiamenti delle travi del ponte levatoio, le bocche da fuoco, i piombatoi ed è possibile salire sopra la porta per ammirare il panorama.
Percorrendo le Mura dello Scorticatore si passa accanto all’omonima torre: entrambe prendono il nome dall’artigiano che qui lavorava nel 1800. Si scende fino alla Porta di S. Maria del Mercato, splendido esempio di difesa con un doppio ingresso ruotato di 90°, per poi risalire verso la Torre del Calcinaro ed il Torrione della Rotonda. Qui comincia l’addizione rinascimentale che ampliò la porzione di centro storico compresa all’interno delle mura: attraverso il passaggio coperto dei Landroni si raggiunge Porta Nova, terzo ed ultimo ingresso al circuito murato.