Castlàr (in dialetto mantovano) sorge su una piccola collina che sovrasta un piccolo lago a forma di cuore. Quasi una fiaba d’altri tempi. Dal lago e dal castello, edificato attorno all’anno Mille, prende il suo curioso nome. Eretto su una altura naturale a nord del piccolo lago, il castello era difeso da possenti mura merlate e da dieci torri. Di esso ad oggi rimangono, ancora pressoché intatte, la cinta muraria, quattro torri, alcuni tratti del camminamento di ronda e due case rustiche medievali.
Ancora oggi come un tempo, addentriamoci nel borgo tramite la porta settentrionale, riconoscibile per l’ampia porta e per la torre dell’orologio, a guardia del passaggio. Lungo il percorso si può ammirare la Chiesa di San Nicola, la cui esistenza è testimoniata da un documento del 1145. Proseguendo si arriva infine alla piazza principale, dove si affaccia Villa Arrighi, residenza ottocentesca ricavata da una parte del Castello. Da qui, tramite una breve scalinata, si può accedere direttamente al laghetto. Tutto intorno al borgo di Castellaro, oggi frazione del Comune di Monzambano, si elevano le colline dell'anfiteatro morenico del Garda, ora Riserva Naturale di cui fa parte l’altra affascinante testimonianza storica di questo luogo unico.
La località di Fondo Tacoli ospita infatti uno dei 111 siti archeologici palafitticoli disseminati sulle Alpi e sulle aree contigue, risalente persino all’età del bronzo, ora diventato sito UNESCO. Dopo tutte queste scoperte viene un certo appetito. Prima di ripartire, assicuratevi di aver provato il salame artigianale, prodotto con una particolare concia di aglio e spezie, oppure i capunsei, gnocchetti fatti con pangrattato, grana e brodo bollente.