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Subiaco


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Subiaco è un borgo alto-medievale, sovrastato dall’imponente Rocca Abbaziale, e immerso in un territorio ricco di attrattive sia storico-artistiche che naturalistiche. Nel suo centro storico vi sono vari edifici, specialmente religiosi, che abbelliscono il paese e offrono al turista ottimi spunti per la visita. Immenso e dal grande valore ambientale è il bellissimo e selvaggio Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini caratterizzato da ampi boschi di faggio, estesi prati verdi, vallate, fiumi e montagne tra i 1600 e gli oltre 2000 metri.
  • Borgo in montagna
  • Borgo di lago
  • Borgo con parco
  • Agibile ai disabili
  • Area sosta camper
  • Borghi più belli d'Italia
  • Bandiera Arancione
Subiaco  |
Subiaco
Subiaco dall'alto  | Robert Anitei
Subiaco dall'alto
Robert Anitei
Subiaco, Rocca Abbaziale  |
Subiaco, Rocca Abbaziale
Subiaco, il borgo medievale degli Opifici  | Danilo Fortunato
Subiaco, il borgo medievale degli Opifici
Danilo Fortunato
Subiaco, Monastero del Sacro Speco  |
Subiaco, Monastero del Sacro Speco
Subiaco, Villa di Nerone  |
Subiaco, Villa di Nerone
Subiaco, Ponte medievale di San Francesco  |
Subiaco, Ponte medievale di San Francesco
Subiaco  |
Subiaco
Subiaco  |
Subiaco
Subiaco  |
Subiaco
Subiaco, Interni del Sacro Speco  |
Subiaco, Interni del Sacro Speco
Subiaco  |
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Subiaco  |
Subiaco
Subiaco  |
Subiaco
Subiaco  |
Subiaco
Subiaco, San Francesco  |
Subiaco, San Francesco
Subiaco, Scala Santa del Sacro Speco  |
Subiaco, Scala Santa del Sacro Speco
Subiaco, MACS Museo delle Attività Cartarie e della Stampa  |
Subiaco, MACS Museo delle Attività Cartarie e della Stampa
Subiaco, il Borgo dei Cartai  |
Subiaco, il Borgo dei Cartai
Uno sguardo a Subiaco
Uno sguardo a Subiaco
'High to touch the sky'
Rocca abbaziale Lazio italy  | Luigi Filice - e-borghi Community
'High to touch the sky' Rocca abbaziale Lazio ...
Luigi Filice - e-borghi Community

Sul borgo

Il borgo di Subiaco, oltre che per l'omonima stazione sciistica, è parimenti noto e apprezzato per il territorio montano, all'interno del quale si estende una faggeta secolare tra le più vaste d'Europa. Il suo altopiano, di non comune bellezza sotto il profilo naturalistico, si sviluppa su un'area di 3000 ettari e trova protezione all'interno dei confini del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.

Popolata dagli Equi e dai Latini, la zona divenne una meta di villeggiatura assai frequentata dai Romani come testimoniano i resti della Villa Imperiale fatta costruire da Nerone. Proprio sui resti di questa villa nel V secolo d.C. San Benedetto da Norcia fece costruire uno dei dodici monasteri della zona, tutti in seguito distrutti dai saraceni, fatta eccezione per quello di Santa Scolastica. La storia di Subiaco è legata anche a quella della stampa: fu proprio nei locali del monastero che nel 1465 due stampatori tedeschi diedero vita alla prima tipografia italiana.

Le origini dell'attuale abbazia benedettina risalgono agli inizi del VI secolo, allorché san Benedetto da Norcia, dopo l'esperimento di vita eremitica condotto in un antro presso l'antica villa ivi costruita da Nerone, fondò nella zona del sublacense tredici monasteri per dare ospitalità ai suoi primi discepoli, provenienti in parte dalla nobiltà romana. In seguito (XII secolo) per iniziativa degli abati fu costruito il santuario-monastero del Sacro Speco, eretto sopra l'originaria memoria del Santo.

Dei tredici monasteri fondati da san Benedetto è rimasto solo l'attuale monastero di Santa Scolastica inizialmente dedicato a San Silvestro, che vanta il titolo di Protocenobio della Congregazione Sublacense dell'Ordine benedettino. Gli altri andarono distrutti o furono abbandonati. Nel IX secolo il monastero subì due devastazioni da parte dei saraceni. Nel X secolo ricevette donazioni da diversi papi (Giovanni X, Leone VII, Giovanni XII, Benedetto VII, Gregorio V) che ingrandirono il territorio dell'abbazia.

Sempre con il favore pontificio, l'abbazia conobbe un periodo di grande splendore nei secoli XI e XII diventando feudo assai ambito per la sua potenza economica e politica. Le continue lotte con le famiglie feudali portarono tuttavia alla sua decadenza. Eretta in commenda da papa Callisto III (1456), fu affidata al cardinale Giovanni Torquemada (Juan de Torquemada), zio del famoso inquisitore. Nel 1467 passò poi a Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI e, successivamente, ai Colonna (1492), ai Borghese (1608) e ai Barberini (1633).

Nel 1753, papa Benedetto XIV privò gli abati commendatari della giurisdizione temporale, lasciando però quella ecclesiastica e spirituale. Soppressa dai francesi (all'inizio del XIX secolo), restaurata poco dopo da papa Pio VII, l'abbazia fu reintegrata nei suoi privilegi di abbazia nullius da papa Benedetto XV (1915).

Francesco Bulgarini, nel 1848 parla di contadini montagnoli «ciociari» in riferimento a dei mezzadri provenienti stagionalmente, dal circondario di Subiaco, a Tivoli, per coltivare granturco. Nel 1867 Subiaco fu testimone della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma voluta da Giuseppe Garibaldi. Nel mese di ottobre vi furono trucidati in uno scontro con i pontifici il capitano garibaldino milanese Emilio Blenio ed alcuni suoi compagni. I resti dei garibaldini furono traslati a cura della Società Reduci Patrie Battaglie da Subiaco nell'Ara-Ossario di Mentana come risulta da documenti conservati in archivio. Da Subiaco inoltre proveniva anche uno dei Mille, Luigi Pistoia, al quale è intitolata una piazzetta (Piazzetta Luigi Pistoia).

Nel XX secolo gli eventi bellici della II guerra mondiale provocarono gravi danni alla città distruggendo quasi per intero il centro storico e danneggiando gravemente chiese e monumenti. Al termine del conflitto tutto fu faticosamente ricostruito e restaurato, tornando ad essere così polo d’attrazione per il turismo religioso, ambientale, culturale e sportivo.

Subiaco è raccolto intorno alla Rocca dei Borgia e disposto in forte pendenza. Giungendo al borgo si è accolti dal Ponte Medievale di San Francesco, costruito nel 1358, che scavalca il fiume Aniene e porta all’omonimo convento dedicato al Santo di Assisi. All’ingresso della città si trova anche l’Arco Trionfale eretto per volere di Papa Pio VI. Altro caratteristico scorcio di Subiaco è il Borgo Medievale degli Opifici situato sulla riva sinistra del fiume e che costituisce il più antico quartiere del borgo.

Borgo di Subiaco
Comune di Subiaco

Città Metropolitana di Roma Capitale
Regione Lazio

Abitanti: 8.987 sublacensi
Altitudine centro: 408 m s.l.m.

il Comune fa parte di:
I Borghi più belli d'Italia
Comunità Montana dell'Aniene
Città dei bambini

Riconoscimenti
Bandiera Arancione - Touring Club Italiano

Aree naturali protette:
Parco Naturale Regionale Monti Simbruini

Il Comune
Piazza S. Andrea 1 - Tel. +39 0774 8161

= distanze in linea d'aria

IN AUTO

  • Percorrendo l'autostrada le uscite più vicine al centro di Subiaco sono:
    Uscita Vicovaro - Mandela (A24 Roma-Teramo)
    Uscita Carsoli - Oricola (A24 Roma-Teramo)
    Uscita Colleferro (A1 Milano-Napoli)
    Uscita Anagni - Fiuggi Terme (A1 Milano-Napoli)

IN TRENO

  • Stazione di L'Aquila
  • Stazione di Valmontone

IN AEREO

  • Aeroporto di Roma-Ciampino
  • Aeroporto di Roma-Fiumicino 

A Subiaco fra le varie usanze dolciarie pasquali c’era quella di confezionare due dolci caserecci chiamati l’uno “Pigna” e l’altro “Valle”.

La “Pigna” o pupazza era destinata ad una femminuccia e “ju valle” o gallo ad un maschietto. Le donne impegnate a confezionare dolci tradizionali non facevano altro che dare una forma diversa alla pasta dei ciambelletti che già avevano per le mani. Si prodigavano per riprodurre la sagoma di una pupazzetta con un uovo nella pancia, trattenuto da due listelline di pasta dolce a forma di croce. Anche il galletto o “vallozzo” portava nel ventre l’uovo trattenuto alla stessa maniera che diveniva sodo durante la cottura del tutto in forno. Le abili mamme davano prova di bravura facendo alla “pigna” piccole mammelle e “aglu valle” la crestina spizzettata e la coda “ngrifata”. I dolci giocattolo uscivano dal forno biondi, profumati e lustri di uovo spennellato all’ultimo momento che permetteva allo zucchero a grana di attaccarvisi.

La Pasqua è di per sé il trionfo delle uova, riposte per i quaranta giorni della quaresima, perché insieme alla carne costituivano alimento proibito, venivano ritirate fuori e poi condite in ogni salsa. Le uova si fregiavano anche di ghirigori.

Il significato dell’uovo che veniva collocato nel ventre della “pigna” e del “valle” va attribuito alla fecondità femminile e maschile. Per la civiltà contadina che tutto si aspettata dal ventre della terra, una eventuale infecondità sia ventre umano che animale, sarebbe stata una delle peggiori disgrazie.

  • Mercato settimanale: ogni sabato, in centro;

Subiaco è sul numero 30 della nostra rivista digitale e-borghi travel.
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giovedì
21
marzo, 2024

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Le nostre notizie su Subiaco

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