Il borgo di Subiaco, oltre che per l'omonima stazione sciistica, è parimenti noto e apprezzato per il territorio montano, all'interno del quale si estende una faggeta secolare tra le più vaste d'Europa. Il suo altopiano, di non comune bellezza sotto il profilo naturalistico, si sviluppa su un'area di 3000 ettari e trova protezione all'interno dei confini del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.
Popolata dagli Equi e dai Latini, la zona divenne una meta di villeggiatura assai frequentata dai Romani come testimoniano i resti della Villa Imperiale fatta costruire da Nerone. Proprio sui resti di questa villa nel V secolo d.C. San Benedetto da Norcia fece costruire uno dei dodici monasteri della zona, tutti in seguito distrutti dai saraceni, fatta eccezione per quello di Santa Scolastica. La storia di Subiaco è legata anche a quella della stampa: fu proprio nei locali del monastero che nel 1465 due stampatori tedeschi diedero vita alla prima tipografia italiana.
Le origini dell'attuale abbazia benedettina risalgono agli inizi del VI secolo, allorché san Benedetto da Norcia, dopo l'esperimento di vita eremitica condotto in un antro presso l'antica Villa Ivi costruita da Nerone, fondò nella zona del sublacense tredici monasteri per dare ospitalità ai suoi primi discepoli, provenienti in parte dalla nobiltà romana. In seguito (XII secolo) per iniziativa degli abati fu costruito il santuario-monastero del Sacro Speco, eretto sopra l'originaria memoria del Santo.
Dei tredici monasteri fondati da san Benedetto è rimasto solo l'attuale monastero di Santa Scolastica inizialmente dedicato a San Silvestro, che vanta il titolo di Protocenobio della Congregazione Sublacense dell'Ordine benedettino. Gli altri andarono distrutti o furono abbandonati. Nel IX secolo il monastero subì due devastazioni da parte dei saraceni. Nel X secolo ricevette donazioni da diversi papi (Giovanni X, Leone VII, Giovanni XII, Benedetto VII, Gregorio V) che ingrandirono il territorio dell'abbazia.
Sempre con il favore pontificio, l'abbazia conobbe un periodo di grande splendore nei secoli XI e XII diventando feudo assai ambito per la sua potenza economica e politica. Le continue lotte con le famiglie feudali portarono tuttavia alla sua decadenza. Eretta in commenda da papa Callisto III (1456), fu affidata al cardinale Giovanni Torquemada (Juan de Torquemada), zio del famoso inquisitore. Nel 1467 passò poi a Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI e, successivamente, ai Colonna (1492), ai Borghese (1608) e ai Barberini (1633).
Nel 1753, papa Benedetto XIV privò gli abati commendatari della giurisdizione temporale, lasciando però quella ecclesiastica e spirituale. Soppressa dai francesi (all'inizio del XIX secolo), restaurata poco dopo da papa Pio VII, l'abbazia fu reintegrata nei suoi privilegi di abbazia ius da papa Benedetto XV (1915).
Francesco Bulgarini, nel 1848 parla di contadini montagnoli «ciociari» in riferimento a dei mezzadri provenienti stagionalmente, dal circondario di Subiaco, a Tivoli, per coltivare granturco. Nel 1867 Subiaco fu testimone della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma voluta da Giuseppe Garibaldi. Nel mese di ottobre vi furono trucidati in uno scontro con i pontifici il capitano garibaldino milanese Emilio Blenio ed alcuni suoi compagni. I resti dei garibaldini furono traslati a cura della Società Reduci Patrie Battaglie da Subiaco nell'Ara-Ossario di Mentana come risulta da documenti conservati in archivio. Da Subiaco inoltre proveniva anche uno dei Mille, Luigi Pistoia, al quale è intitolata una piazzetta (Piazzetta Luigi Pistoia).
Nel XX secolo gli eventi bellici della II guerra mondiale provocarono gravi danni alla città distruggendo quasi per intero il centro storico e danneggiando gravemente chiese e monumenti. Al termine del conflitto tutto fu faticosamente ricostruito e restaurato, tornando ad essere così polo d’attrazione per il turismo religioso, ambientale, culturale e sportivo.
Subiaco è raccolto intorno alla Rocca dei Borgia e disposto in forte pendenza. Giungendo al borgo si è accolti dal Ponte Medievale di San Francesco, costruito nel 1358, che scavalca il fiume Aniene e porta all’omonimo convento dedicato al Santo di Assisi. All’ingresso della città si trova anche l’Arco Trionfale eretto per volere di Papa Pio VI. Altro caratteristico scorcio di Subiaco è il Borgo Medievale degli Opifici situato sulla riva sinistra del fiume e che costituisce il più antico quartiere del borgo.