Il calzone di Riccia, detto “cavezone” che significa appunto calzone, è il dolce tipico della Festa di San Giuseppe. L’impasto è molto delicato e il ripieno è particolarmente vellutato. La sua particolarità sta nella farcitura, composta da: ceci, miele e/o zucchero ed essenza di cannella o di vaniglia o di cedro.

Ingredienti

(Per 100 pezzi)
Per la sfoglia:
• 2 kg di farina di grano tenero;
• 1 uovo;
• Strutto q.b.
• Acqua q.b.
• Pizzico di sale

Per il ripieno:
• 1 kg di ceci;
• Miele e/o Zucchero q.b.
• Essenza di cannella o di vaniglia o di cedro q.b.

Procedimento

Per la sfoglia: Iniziamo versando la farina su una spianatoia e lavoriamola con acqua, uovo e sale fino ad ottenere un composto di media durezza. Successivamente iniziamo a stendere la sfoglia, con l’aiuto di un mattarello o con la sfogliatrice, creando due sfoglie molto velate e che andremo a ungere manualmente di strutto.
Dividiamo la sfoglia a strisce sottili e sovrapponiamole facendo combaciare quella unta rivolta in superfice. Arrotoliamole su loro stesse, continuando ad ungerle, fino a formare dei dischi e poi lasciamoli riposare avvolgendoli in un canovaccio. Una volta riposati, riprendiamo i dischi e iniziamo a stenderli nuovamente, formando delle sfoglie poco meno di 1 centimetro.

Per il ripieno: Mettiamo a mollo i ceci circa 1 giorno e mezzo prima; laviamoli bene e cuociamoli con un pizzico di sale. Una volta cotti, togliamoli dal fuoco, scoliamoli poco alla volta e iniziamo a sbucciarli. Tolta la buccia iniziamo a schiacciare i ceci, ottenendo un composto morbido e compatto e uniamo all’impasto il miele e/o lo zucchero e l’essenza di cannella o di vaniglia o di cedro.
Ritagliamo le sfoglie, con un attrezzo idoneo, formando dei cerchi, con un diametro di circa 10 centimetri. Adagiamo su ogni metà dei cerchi il ripieno e chiudiamoli formando delle mezze lune.
Per la cottura è necessario friggerli, quindi riscaldiamo l’olio e dopodiché deponiamo i calzoni, lasciandoli cuocere fino ad ottenere una doratura. Una volta cotti, lasciamoli asciugare su una carta assorbente e dopodiché guistiamoci questa delizia.

Foto di Noisiamofuturo