E’ un fascino misterioso quello di Triora. Borgo millenario delle Alpi Liguri, dove dominano il silenzio e l’aria montana della valle Argentina, è da sempre luogo di passaggio e punto strategico dell’entroterra del Ponente ligure.
Incantevole centro medioevale, Triora è conosciuta anche per un importante processo di stregoneria che qui ebbe luogo tra il 1587 ed il 1589. Nota come il paese delle streghe, sprigiona per le sue strade tutta la sua magia ed il suo fascino.
Passeggiare per il borgo, inoltrarsi nei caruggi tra antiche case, volte ed archi scavati nella roccia, gradinate, oscuri passaggi, tenebrosi portici ed i caratteristici portali in pietra nera locale regala al visitatore emozioni e suggestioni.
Imperdibile, per chi di Triora vuole scoprire i suoi aspetti magici, una visita al Museo etnografico e della stregoneria, dove al percorso di scoperta della sua cultura contadina si unisce quello nei sotterranei, sede delle carceri, dov’è allestito il museo della stregoneria e dove sono ricostruite scene d’interrogatori, streghe intente nelle loro attività, oggetti e documenti. Poi c’è la parte archeologica, per ripercorrere la lunga storia del borgo.
Da vedere anche il forno comunale, la fontana Soprana, la chiesa di Santa Caterina, quella seicentesca di Sant’Agostino, che custodisce un gruppo ligneo della Madonna della misericordia, Piazza Tommaso Reggio dove sorgono palazzo Stella, per secoli centro del potere del borgo, e l’antica Collegiata, che custodisce il Battesimo di Cristo, dipinto di fine Trecento del senese Taddeo di Bartolo. Merita una visita anche la chiesa di San Bernardino che propone un bel ciclo d’affreschi quattrocenteschi.
Triora è però anche nota per il suo pane. Riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT), il pane di Triora viene preparato con farina di grano tenero tipo 1, lievito di birra, sale, crusca alimentare e acqua. Dalla lunga conservabilità, è ottimo tagliato a fette e gustato con il Bruss, il formaggio tipico dell’entroterra imperiese.
Un tempo nota come il granaio della Repubblica di Genova, Triora aveva un unico forno comunale, in Vico del Forno, dove il pane veniva cotto per ogni famiglia una volta alla settimana. Anche oggi un solo panificio produce il pane di Triora, producendolo ancora in modo artigianale.
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