Ci sono quella dell’Orologio e quella delle Prigioni, quella degli Arcieri e Antiche Mura, poi del Palazzo Comunale, dell’antica Chiesa dei Santi Senesio e Teopompo e della nuova, sempre dei Santi Senesio e Teopompo.

Castelvetro di Modena

Sono le Torri di Castelvetro, risalenti ai tempi del castello medioevale, simboli di questo pittoresco borgo delle terre modenesi, torri che svettano sulla fertile campagna circostante ricca di vigneti. Castelvetro è infatti dal 1994 “Città del Vino”, famosa soprattutto per il Lambrusco Grasparossa, ma anche terra del Trebbiano e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

Interamente situata in provincia di Modena, la zona di produzione del Lambrusco Grasparossa rosso ha in Castelvetro il cuore della sua area di produzione ma comprende anche i comuni, tra gli altri, di Fiorano, Maranello, Castelnuovo Rangone, Sassuolo, Vignola e Spilamberto. Particolarmente profumato, dal colore rosso rubino e dalla spuma vivace, dal sapore che va dall’amabile al dolce, dal semisecco al secco, si abbina con primi piatti conditi con carne, succulenti arrosti, formaggi e saporite paste al forno.

Prodotti tipici di Castelvetro di Modena

Imperdibile una visita ad una delle cantine del territorio, per scoprire il celebre vino DOP locale in tutte le sue declinazioni, prima di sedersi a tavola in uno dei ristoranti locali per concedersi un pranzo tipico emiliano con qualche assaggio delle specialità locali, tra cui le tagliatelle, i tortelloni, le tradizionali tigelle da accompagnare con formaggi e salumi, i tortellini in brodo e magari, per finire, la classica torta di ciliegie.

Immancabile, anche a pranzo, un buon bicchiere di Lambrusco, prodotto principe del territorio che in settembre viene celebrato nella Sagra dell’Uva e del Lambrusco Grasparossa, tra mercatini, degustazioni, spettacoli e la sfilata dei Carri di Bacco.

Castello di Levizzano Rangone a Castelvetro di Modena

All’indimenticabile sapore del Lambrusco ed alla sua ricca tavola, Castelvetro unisce la bellezza del suo borgo, che ha nel Castello di Levizzano Rangone, appartenuto al Marchese Bonifacio di Toscana, padre di Matilde di Canossa, uno dei gioielli della zona, dove sono custodite le belle Stanze del Vescovo, dagli antichi soffitti lignei e dalle decorazioni affrescate con scene cavalleresche.