La Chiesa Collegiata di San Martino è il principale luogo di culto della città di Sinalunga. Edificata nel 1588 e completata principalmente nel 1595 sui resti dell’antica rocca della città, la chiesa rappresenta un simbolo della comunità e della sua storia. La sua facciata a capanna, rivestita di un intonaco dal colore giallo chiaro e decorata con lesene in mattoni rossi, incornicia elegantemente il portale principale che è preceduto da una scala e sovrastato da un suggestivo rosone circolare. In questo rosone è inciso l’immagine di San Martino, santo a cui la chiesa è dedicata.
Accanto alla chiesa sorge la torre campanaria che con la sua altezza fa da punto di riferimento per l’intera comunità. L’interno della chiesa si presenta con una pianta a croce latina, una singola navata centrale e un transetto, entrambi coperti da soffitti a volta a botte. La navata è affiancata da otto cappelle contenenti ognuna un altare e si alternano ad esse le statue degli apostoli, le quali creano un percorso di fede e arte all’interno del sacro edificio.
Il presbiterio, ben delineato da una balaustra in marmo, custodisce il maestoso altare maggiore, realizzato in stucco e arricchito da un tabernacolo in marmi policromi. Alle spalle dell’altare si trovano gli stalli lignei del coro e l’organo a canne, opera di artigianato sacro datato 1843, che ancora oggi impreziosisce con la sua musica le funzioni religiose.
Tra i tesori artistici molto significativi, la chiesa ospita opere di inestimabile valore, tra cui spicca “La Madonna col Bambino e i Santi”, opera di Giovanni Antonio Bazzi noto come il Sodoma, collocato nel transetto di sinistra. Questo dipinto risalente a dopo il 1540 è una testimonianza della maestria rinascimentale e della devozione del periodo. Inoltre, nella prima cappella laterale sulla destra, è possibile ammirare il dipinto di Francesco Nasini “Santa Caterina da Siena presenta Sant’Antonio da Padova col Bambino alla Madonna”, risalente al 1650, che oltre a rappresentare una scena sacra include, sullo sfondo, una veduta storica di Piazza Garibaldi e rivela così ai visitatori un’immagine del passato urbano di Sinalunga nel Seicento.