Il borgo di Corna Imagna (San Simù o Corna Imagna in dialetto bergamasco) è posto ai piedi del monte Resegone. Ha sempre mantenuto le caratteristiche del piccolo borgo montano, con i propri abitanti per lo più dediti a vivere di ciò che la natura forniva loro. Conseguentemente le attività principali sono sempre state quelle del pastore, dell'allevatore, del boscaiolo e del carbonaio, ovvero colui che trasformava la legna in carbone vegetale. Il toponimo trova origine nella parlata locale, il dialetto bergamasco, e sta ad indicare una roccia, per cui il significato sarebbe di paese costruito sulla roccia. Le origini del paese dovrebbero comunque risalire al periodo medievale quando il territorio, fino ad allora scarsamente antropizzato, vide un incremento abitativo dovuto alle lotte tra guelfi e ghibellini.
La chiesa intitolata ai Santi Simone e Guida Taddeo, venne edificata nel corso del XVI secolo quando la parrocchia si rese autonoma dai paesi vicini. Questa tuttavia venne totalmente ricostruita nel 1927 su progetto dell'architetto Giulio Paleni. In essa sono custodite opere provenienti dal vecchio edificio di culto: tra queste vi sono dipinti ed affreschi di buon pregio, tra cui spicca quella del Chizzoletti.
Altri edifici degni di menzione sono la chiesa di San Domenico, posta in località Canito, e l'edificio denominato Cà Berizzi. Quest'ultimo venne edificato in posizione panoramica dall'omonima famiglia nel corso del XVIII secolo, e comprende anche ambienti utilizzati per svolgere attività agricole, nonché una piccola chiesetta. Sempre a Corna d’Imagna si trova anche Cà Gavaggio, antico nucleo che intorno ad una corte centrale ancor oggi conserva gli elementi dell’attività agricola come la stalla, il fienile, i depositi.