Chiusa si trova lungo il corso del fiume Isarco e storicamente è cittadina doganale. Il territorio del borgo di Chiusa, in Alto Adige, sovrastato dal monastero di Sabiona (tedesco Säben), era già abitato prima di Cristo. Qui troviamo infatti tombe sia del periodo dei reti che del periodo germanico. Il toponimo Chiusa deriva dal latino clausa, clusa, che significa "chiusa di un corso d'acqua", in questo caso dell'Isarco. Gudon, Lazfons, Pratello, Verdines e la cittadina degli artisti di Chiusa compongono il comune di Chiusa nel cuore della Valle Isarco. Vigneti e castagneti si adagiano sui pendii soleggiati e costituiscono, insieme alle rupi, ai masi sparsi, ai pascoli verdeggianti ed alle caratteristiche località, un’immagine davvero unica.
Il borgo medievale di Chiusa con i suoi stretti vicoli è caratterizzato da un’atmosfera tipica altoatesina, ed è nota come la “cittadina del Dürer”. Diversi secoli fa, fu teatro di una vivace vita artistica ed il grande maestro Albrecht Dürer soggiornò proprio in questo bel borgo durante il suo viaggio in Italia nel 1494. Da un punto particolarmente panoramico, oggi dotato della “pietra di Dürer”, l’artista dipinse il ritratto “Das große Glück”, al quale Chiusa fece da sfondo.
Le facciate merlate dei palazzi, gli ampi bovindi, gli stemmi delle locande affascineranno chi vorrà perdersi nei suoi vicoli stretti, che trovano respiro solo nei pressi delle due piazze principali, quella della chiesa e piazza Tinne.