Il turismo slow, quello che va alla scoperta delle destinazioni assaporandone i dettagli e la genuinità del genius loci con tutti i cinque sensi, trova nelle Marche infiniti e affascinanti itinerari da seguire, paesaggi incontaminati di rara bellezza nei quali perdersi senza l’assillo dell’orario, scenografici borghi storici che sembrano sospesi nel tempo. E tra vicoli e stradine che invitano a rallentare i ritmi, i visitatori non possono che lasciarsi guidare dai profumi di prodotti locali e delle pietanze della tradizione e dai rumori degli antichi saperi che risuonano da laboratori e botteghe artigiane.

Arte e artigianato
Un ideale viaggio alla ricerca del “saper fare” tipico marchigiano non può che partire dal delizioso borgo di Offida, in provincia di Ascoli Piceno, famoso in tutto il mondo per la tradizione del merletto a tombolo, un’arte le cui origini si perdono nella notte dei tempi – si pensa risalga circa al Trecento – e che Offida celebra anche con un monumento dedicato alle merlettaie posto all’inizio del raccolto abitato.

Merletto a tombolo Offida

Sempre in provincia di Ascoli, spostandosi ad Acquaviva Picena, è possibile ammirare l’antica arte delle paiarole, i cesti realizzati dalle donne del paese con paglia di frumento, vimini e vari tipi di canne palustri, mentre a Force si possono ancora vedere all’opera i ramai – interessante il museo dedicato, all’interno di Palazzo Canestrari – intenti a realizzare oggetti d’uso quotidiano in scintillante rame.

Acquaviva Picena

E se la storia vuole che questa lavorazione sia stata avviata dai monaci farfensi, la leggenda narra invece che a portarla sia stato un abile ramaio zingaro: persa la voce a causa dell’invidia di un altro zingaro, l’uomo inizia a insegnare ai giovani del posto la lavorazione del rame esprimendosi attraverso suoni incomprensibili, che hanno preso il nome di “baccajamento”, l’originale dialetto forcese spesso identificato come la lingua dei ramai.

Musei dei Ramai

Anche Ascoli Piceno, con la sua splendida piazza-salotto, vanta un’antica tradizione artigianale, quella della lavorazione della ceramica, risalente alla fine del XIV secolo con fabbriche di maiolicari specializzati nella decorazione su smalto e che oggi è raccontata nel Museo di Arte Ceramica allestito nella duecentesca chiesa di San Tommaso.

Museo della Ceramica di Ascoli Piceno Museo di Arte Ceramica – ascolimusei.it

Andar per “capitali”
Spostandoci in provincia di Fermo, si incontra Montappone, riconosciuta come la capitale europea del cappello di paglia – al quale è dedicato anche uno sfizioso museo –: già nel Settecento, infatti, i mezzadri si raccoglievano nelle stalle per filare, tessere e intrecciare cesti, cappelli e scope di saggina, utilizzando la paglia. Con il passare dei secoli, il paese ha saputo affinare le tecniche di fabbricazione fino a creare una vera e propria industria del settore, ancora fiorente ai giorni nostri.

Montappone, Museo del cappello
Ph Maurizio Paradisi

Da una “capitale” a un’altra, Castelfidardo, in provincia di Ancona, è la patria riconosciuta a livello internazionale della fisarmonica, inventata dal castelfidardese Paolo Soprani che, nel 1863 intuì le potenzialità dell’organetto e lo adattò ai gusti e agli stili musicali del periodo.

Realizzazione della Fisarmonica

Poco distante ecco un’altra eccellenza artigianale, una particolare la lavorazione della carta, che è valsa a Fabriano la nomina di Città Creativa dell’Unesco. La  tecnica di filigrana che rende unica la carta fabrianese fu inventata dai mastri cartai locali nella seconda metà del XIII secolo e ancora oggi Fabriano resta uno dei pochi luoghi al mondo dove la carta viene prodotta a mano, come racconta l’interessante museo ospitato all’interno del convento di San Domenico.

Fabriano, Museo della Carta

Infine, anche la provincia di Pesaro Urbino vanta produzioni artigianali e artistiche degne di nota, come le terracotta realizzate al tornio dalla tipica colorazione nero melanzana o marrone rossiccio di Fratte Rosa, le preziose maioliche istoriate di Urbania, le raffinate ceramiche con decorazioni di ispirazione raffaellesca di Pesaro e la pregiata pietra lavorata di S. Ippolito, che ne impreziosisce quasi ogni edificio del coreografico borgo con fregi, nicchie, immagini, portali, mensole e cornici. www.turismo.marche.it

Fratte Rosa