Acquaviva Picena: mura fortificate, la rocca e le pajarole

Acquaviva Picena: mura fortificate

Completamente cinto da mura fortificate, il borgo di Acquaviva Picena – in provincia di Ascoli Piceno – è dominato dalla celebre rocca, capolavoro di architettura militare rinascimentale. La prima costruzione della rocca risale al XIV secolo da parte dei nobili della famiglia Acquaviva, ma è stata poi riedificata nel 1474 su progetto dell’architetto Baccio Pontelli. Presenta una pianta a quadrilatero irregolare, che racchiude un’ampia corte centrale con pozzo e con i vertici rafforzati da torrioni.

Il torrione più alto, il mastio, di forma cilindrica, è alto circa 22 metri. E’ una delle fortezze meglio conservate delle Marche e nel 1907 è stata donata al comune della località. Il borgo di Acquaviva Picena, stretto e lungo, palesa un lungo vicolo che inizia a livello delle mura, passa sotto diversi palazzi e giunge con una scalinata su via Marziale, l’asse principale di Acquaviva.

Da visitare è il Museo delle armi antiche che la fortezza ospita al suo interno: una pregevole raccolta di armi bianche dei secoli XIV-XVIII, inclusi anche alcuni pezzi provenienti da altri continenti. Nell’ampia corte – al cui centro campeggia un pozzo – si svolge annualmente il Palio del duca, rievocazione storica delle nozze di Foresteria d’Acquaviva con la figlia di un nobile della corte di Federico II. Oltre alla rocca, c’è tutto il borgo da esplorare, cui accedere da quattro porte aperte nelle mura castellane: un susseguirsi di significative emergenze romaniche, gotiche e rinascimentali.

Piazza San Nicolò è il baricentro del borgo antico, disposta in forma allungata fra due opposti colli, sulla quale si affacciano la chiesa omonima, del XVI secolo, Casa Rossi Panelli e la Torre Civica. Fra le chiese del borgo spiccano la chiesa di San Lorenzo, contenente un retablo seicentesco, la Chiesa di San Giorgio e la chiesa di Santa Maria delle Palme. Fuori dal centro storico, invece, sorge la chiesa di S. Francesco con l’annesso convento, uno fra i più antichi monasteri delle Marche, ascrivibile al XIII secolo. Attività tradizionale del borgo è la produzione di cesti di paglia, effettuata secondo un metodo tramandato di generazione in generazione. Si tratta delle “pajarole”, i cestini di paglia di frumento tipici di Acquaviva Picena. Scorci di folclore locale da vivere anche con un percorso nel Museo della “Pajarola”.

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