Ogni città ha il suo quartiere mondano. Genova, ad esempio, concentra la sua movida a Boccadasse, minuscolo borgo marinaro raggiungibile a piedi al termine di una bella passeggiata sul lungomare di Corso Italia. Se infatti chiedete a un genovese quali sono le due cose che preferisce fare la domenica, vi risponderà che una è andare a Marassi per vedere il Genoa o la Sampdoria a seconda della fede calcistica, l’altra è godersi uno spritz sull’antico porticciolo di Boccadasse.

Sia chiaro, se non è uno spritz va bene anche una birra, un mojito o un qualsiasi altro cocktail a base di rum. Ma ciò che conta è farsi una bella bevuta in compagnia, degli amici, del partner, dell’amante. Ecco, l’amante forse anche no, dato l’elevata congestione di residenti (insomma, ci si conosce un po’ tutti) che si adagiano sulla spiaggetta sassosa o si accovacciano sul muretto di fronte alla Chiesa di Sant’Antonio. Del resto, Bocadasse è come un villaggio, punto di ritrovo e distensione per chi vuole staccare dalla routine cittadina. E anche se Boccadasse è un borgo dentro la città, tra le case color pastello, le strette viuzze, i negozietti di artigianato e le barche dei pescatori arenate sulla riva, sembra di essere in un piccolo mondo a parte, dove il tempo è piacevolmente scandito dalle onde che s’infrangono sugli scogli di Capo di Santa Chiara.

Per dovere di cronaca, e con dispiacere, vi segnaliamo che una storica birreria di Boccadasse ha chiuso i battenti qualche mese fa e che attualmente, a causa della fortissima mareggiata avvenuta in autunno, alcune zone del borgo sono ancora sottoposte a lavori di riqualificazione che dovrebbero completarsi entro l’inizio dell’estate. Tuttavia i genovesi, che con il crollo del Ponte Morandi l’agosto scorso hanno purtroppo assistito a ben di peggio, non perdono mai la sana abitudine di gremire Boccadasse nei loro momenti di svago. Basta uno spritz in riva al mare per ritrovare la pace nel cuore.