Una straordinaria offerta di artigianato, quella dei borghi italiani, che compendia tecniche antiche e abilità manuali. Creazioni artigianali che nelle loro declinazioni creative danno forma a opere tipiche dei loro territori, diventando protagoniste di itinerari a tema che vanno oltre l’aspetto ludico. Ecco, quindi, quattro borghi nei quali la scoperta dell’artigianato locale vale di per sé un viaggio.
Volterra: la patria dell’alabastro
E’ appollaiata sui rilievi che separano le valli del Cecina e dell’Era, Volterra. Vista da lontano, emerge dalle balze con uno straordinario impatto visivo ed è un gioco di luce e ombre a caratterizzarla, così come la scenografia delle forme luminose e trasparenti dell’alabastro. E’ la preziosa pietra locale, friabile e porosa, sulla quale Volterra ha in parte edificato la propria fortuna compatta e tuttavia traslucida, è più leggera del marmo e talmente diafana da conferire un’aura di mistero a qualunque oggetto. La lavorazione dell’alabastro è segno distintivo di un’arte che si tramanda di generazione in generazione ed è coronata da una collezione museale che non ha eguali in Italia, l’Ecomuseo dell’Alabastro.
Alghero rosso corallo
Alghero, dove il segno del tempo incide i monumenti e la storia lavora senza posa da secoli: le coreografie architettoniche dei palazzi, delle torri e dei campanili sono di evidente matrice catalana, immoti testimoni di un dominio aragonese durato quattrocento anni. Ad Alghero gli itinerari si snodano fra le botteghe di quello che in loco viene chiamato “oro rosso del mare”, ovvero il corallo. A rendere così pregiato il corallo algherese sono la sua intensa colorazione e la compattezza. La sua bellezza e la sua abbondanza hanno favorito la nascita di una lunga e pregiata tradizione orafa che ha trasformato i coralli in preziosi gioielli.
Agnone al suono di campane
Il rintocco delle campane segna lo scorrere del tempo. Da molto, tempo. Ad Agnone, infatti, le campane si fondono dal Medioevo. Una tradizione mai interrotta, oggi perpetuata unicamente dalla Pontificia Fonderia Marinelli, nota in tutto il mondo per i suoi capolavori. Vengono prodotti esemplari di ogni tipo e misura e abbondano quelli con decori e iscrizioni celebrative. Restando in tema, ad Agnone è possibile visitare il Museo storico della campana Giovanni Paolo II, che raccoglie una vasta collezione di campane dall’anno Mille ai nostri giorni. Il museo, inoltre, conserva documentazioni sull’antica arte della fusione del bronzo, campane antiche e recenti, bozzetti e riproduzioni.
L’armonia del barocco siciliano a Ortigia
Ortigia è un museo a cielo aperto con testimonianze di epoca greca combinate in armoniosa simmetria con quelle normanne, aragonesi e barocche. Nonostante le linee prevalentemente barocche, infatti, le origini elleniche saltano agli occhi ovunque, e ne è un esempio evidente piazza del Duomo, l’antica necropoli, oggi circondata da palazzi barocchi. A Ortigia sono in scena le tradizioni e, come in tutta la Sicilia, trionfano i carretti siciliani, opere d’arte a due ruote, l’espressione dell’evoluzione di un’usanza antica, risalente all’Ottocento. Coloratissimi, declinati in diversi stili a seconda della provincia di appartenenza, sono enciclopedie di storia e leggenda, allegoria e folclore.
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