Se telefonando
io potessi dirti addio
ti chiamerei…

– cantava Mina. Se fotografando, ti potessi far vedere una realtà diversa, lo farei. Quel che è interessante, della fotografia, è la sua capacità di stupire: merito del fotografo ma anche dell’oggetto fotografato. Perché il mondo, nella fotografia, si mostra per quello che è: di un’evidenza così assoluta, che dietro di essa traspare la maschera, la magia, l’alterità.

“La fotografia ha un carattere ossessivo, narcisistico, estatico. È un’attività solitaria”, scrive Jean Baudrillard. Cerca il silenzio, strappa l’oggetto al rumore del mondo reale. È come se la realtà al suo culmine scomparisse dentro un’assenza. Una cosa è certa: la fotografia non è un’immagine in tempo reale. È quella “suspense del negativo, quella leggera sfasatura che permette all’immagine di esistere, prima che il mondo o l’oggetto scompaiano nell’immagine”.

La fascinazione per l’immagine ci porta a condividere con la community di Yallers la passione della fotografia. Con Yallers cominciamo una collaborazione che si traduce in una serie di contest con cadenza mensile, della durata di 15 giorni. Ogni volta sceglieremo un tema e pubblicheremo sulla rivista le foto che ci sono piaciute di più. Il tema di novembre era Le vie italiane dell’olio: qui vedete come i nostri amici Yallers abbiano battuto campagne, attraversato borghi, scovato uliveti, per darci la loro interpretazione di quel “pensiero dorato” che accompagna l’olio dall’antichità a oggi, dal mitico ulivo piantato da Atena al filo di extravergine che indora e profuma la nostra bruschetta.

Colletorto (Campobasso), uliveto Santa Maria di Laureto. Foto di Salvatore Nasillo.

Colletorto (Campobasso), uliveto Santa Maria di Laureto. Foto di Salvatore Nasillo.
«Gli ulivi rappresentano la forza e la tenacia delle genti di questa terra ancora poco nota. Terra che deve farsi apprezzare per le proprie tradizioni e per il suo olio extravergine di oliva», spiega l’autore.

Dievole (Siena). Foto di Veronica Sorace.

Dievole (Siena). Foto di Veronica Sorace.
«Chiudete gli occhi e riapriteli tra gli ulivi e i vigneti delle colline toscane. Il nostro non è stato un sogno, ma un percorso fotografico tra le vie dell’olio. Fate come noi. Venite qui, gustate i prodotti tipici toscani, l’olio e il vino tra tutti. Non ne sentite già il profumo?».

Chieti. Foto di Gianluca Ciuccio.

Chieti. Foto di Gianluca Ciuccio.
«Il mese di ottobre è uno dei più belli, per i suoi colori e per i suoi frutti, come le olive. La mia foto richiama il lavoro, i sacrifici, ma anche la soddisfazione di vedere questo frutto che accompagna le generazioni, trasformarsi in oro giallo».

Cervo (Imperia). Foto di Daniela Pichetto.

Cervo (Imperia). Foto di Daniela Pichetto.
«Passeggiando per i carruggi di Cervo alla ricerca dell’olio del Ponente ligure, ho trovato questo angolo dall’atmosfera magica, di altri tempi».

Appignano (Macerata). Foto di Cristina Morettini.

Appignano (Macerata). Foto di Cristina Morettini.
«Ha inizio la raccolta delle olive nella fertile terra marchigiana. Un lavoro silenzioso accompagnato solamente da un mite tramonto ottobrino e dalle sue calde sfumature».

Inoltre, dal contest abbiamo selezionato le seguenti per lo speciale sulle vie dell’olio:

Presso Orta Nova (Foggia). Foto Paolo Partipilo

Presso Orta Nova (Foggia). Foto Paolo Partipilo.

Presso Villa Castelli (Brindisi). Foto Massimiliano Ricci

Presso Villa Castelli (Brindisi). Foto Massimiliano Ricci.