Si dividono quasi equamente tra montagne e colline le terre del Molise, terra di monti e poggi, borghi, piccole città e mare. Quel mare Adriatico sul quale s’affaccia una delle sue principali città, quella Termoli che ne è anche il porto principale. Da qui parte l’itinerario di scoperta nel cuore di questa regione spesso ingiustamente dimenticata.
E’ la strada statale 87 sannitica, che si distende nelle campagne che dalla costa portano al cuore della regione, che ci porta alla volta di Larino. Prima di lasciare l’automobile e godersi il centro storico merita spingersi un po’ oltre l’abitato, proseguendo e fermandosi lungo la strada che porta a Casacalenda, per godere del panorama di Larino antica circondata dalle colline e dominata dal campanile della Cattedrale.
La Cattedrale di San Pardo, dalla bella facciata con bel portale decorato con statue, decorazioni floreali e ricchi capitelli, ed un bel rosone a tredici raggi, con all’interno preziosi dipinti trecenteschi, è l’elemento che caratterizza maggiormente il borgo. Da vedere anche il Museo Diocesano situato nel Palazzo Vescovile, mentre visitando la città si apprezzano altri interessanti edifici tra cui il Palazzo Ducale, quello che un tempo era l’antico castello. L’Anfiteatro Romano, risalente al I secolo d.C., dalla forma ellittica, ed il Parco Archeologico di Villa Zappone, dove sono rinvenuti un complesso termale di età romana e un prezioso mosaico, rappresentano la Larino più antica. Sosta golosa per godere di un buon piatto di cavatelli al sugo di carne di maiale e per assaggiare il nocino, liquore tipico molisano dolce dal retrogusto gradevolmente amaro.
Ripartiti alla volta di Oratino, seconda tappa del weekend, attraversiamo colline e piccoli borghi fino al capoluogo Campobasso. Una decina di chilometri dividono quest’ultimo dal delizioso centro di Oratino, situato a quasi ottocento metri d’altitudine dai quali domina un tratto della valle del Biferno e da cui si gode uno dei panorami più suggestivi della regione.
Tra i centri del Molise con la più importante tradizione artigiana, testimoniata da innumerevoli dettagli opera di scalpellini, doratori, fabbri, pittori e vetrai, Oratino fu sede di scene del film di Sergio Castellitto “Non ti muovere”. Dall’impianto urbanistico contraddistinto da strette stradine di pietra che si intersecano disordinatamente, Oratino è un susseguirsi di piazzette ed edifici storici, tra cui il quattrocentesco Palazzo Ducale ed i resti della torre medioevale dalla quale si sorvegliavano gli antichi tratturi, percorsi delle greggi che scendevano dai monti. Autentico tesoro del centro storico è la quasi millenaria chiesa di Santa Maria Assunta con l’ostensorio ottocentesco d’argento e interessanti affreschi. Oratino è però anche ottima cucina; da non perdere un buon piatto di “laganelle e fagioli”, le tipiche lasagne fatte a mano, e un assaggio del “cacio e ova con salsiccia”, composto di formaggio di capra e uova cotto nel sugo di salsiccia.
Ultima tappa del weekend in terra molisana è Frosolone, a poco più di mezz’ora da Oratino, già in provincia d’Isernia. Zona di produzioni agroalimentari tra cui i formaggi vaccini come la scamorza ed il caciocavallo, e quelli ovini come il pecorino, ma anche d’artigianato con la produzione d’antica tradizione di forbici e coltelli, Frosolone è immersa in una zona contraddistinta da ampie zone prative dove ammirare lo spettacolo di mucche e cavalli al pascolo, ma anche da zone dove dominano imponenti formazioni rocciose, meta degli amanti della scalata.
Un groviglio di vicoli, piazzette e case di pietra fanno da cornice alla duecentesca chiesa di Santa Maria Assunta, e sono animati dalle botteghe artigiane dove si lavorano ancora acciaio e ferro, soprattutto per la produzione di coltelli e forbici. Imperdibile una visita al Museo dei Ferri Taglienti, dove sono custodite lame, forbici e coltelli di svariate forme e dimensioni, a testimonianza della storica attività artigianale locale.
Prima di lasciare quest’angolo di Molise, intriso di tradizioni e genuinità, ci concediamo un assaggio degli straordinari formaggi locali. Pecorino, scamorza e caciocavallo sono un tripudio di sapori ed emozioni, prima di riprendere la strada del ritorno, quella che ci riporta al mare.
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