Il patrimonio naturalistico, storico e artistico del Lazio è davvero notevole e per capirlo è sufficiente un viaggio nel reatino, un territorio che cela borghi medievali, eremi, antichi castelli e aree naturalistiche che affondano le radici in un passato lontanissimo.
A cingere in un abbraccio il reatino c’è la Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile: questa bellissima area naturalistica prende il nome da due laghetti che testimoniano l’antica presenza in passato del Lago di Velino, scomparso dopo le opere di bonifica avviate dai romani nel 272 a.C.. Il Lago di Ripasottile è il più grande ed è alimentato da sorgenti sotterranee che garantiscono il costante ricambio delle acque; il Lago Lungo si caratterizza per un restringimento che finisce per dividerlo in due parti, una delle quali è il Lago di Fogliano. La Riserva si presenta come un vero gioiello naturalistico, con fitti canneti, pioppi bianchi, salici neri e bianchi: questo ambiente è la meta perfetta per gli appassionati di birdwatching, essendo habitat di numerosi volatili come airone cinerino, falco pescatore, folaghe, gallinelle d’acqua e alzavole.
Alla scoperta di Rieti
L’organizzazione di un itinerario nel reatino non può non partire dal cosiddetto “ombelico d’Italia”, Rieti, attraversata dal fiume Velino e sita ai piedi del Terminillo. Il suo centro storico, cinto da mura del XIII secolo ancora in parte visibili, custodisce un patrimonio storico-artistico di notevole interesse: spiccano la romanica Cattedrale di Santa Maria Assunta risalente al 1225, con all’interno la Cappella di Santa Barbara ai cui lavori partecipò persino il Bernini, il Palazzo del Governo dalla loggia panoramica e il Teatro Flavio Vespasiano, dedicato all’imperatore nativo della cittadina e famoso per la straordinaria acustica.
Non si può lasciare Rieti senza visitare due aziende storiche della città: la prima è Torrefazione Faraglia, che dal 1968 produce caffè e derivati, dal semplice caffè in grani alle cialde fino alle birre, vantando peraltro un esclusivo sistema di torrefazione ad aria pulita rigorosamente biologico;
C’è poi Fonte Cottorella, stabilimento produttore di un’acqua oligominerale che nasce dal Monte Belvedere, i cui benefici erano noti anche ai romani, a Gregorio IX e al Bramante.
Chi cerca una soluzione per soggiornare durante una gita a Rieti senza rinunciare al lusso e alla ricercatezza, può optare per il Grande Albergo Quattro Stagioni: questa struttura a 4 stelle sorge in un edificio del ‘900 ed è un tripudio di lampadari di Murano, raffinati sondaggi e mobilio d’epoca. Le camere si affacciano su Piazza del Comune, abbellita dalla Fontana dei Delfini oppure sui verdeggianti giardini di Palazzo Vicentini.
Nel reatino: Cantalice e il Terminillo
Il viaggio nel reatino prosegue alla volta di Cantalice, pittoresco borgo medievale sito sul Cammino di San Francesco che tocca i quattro santuari che punteggiano la Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile. Cantalice sorge alle falde dei Monti Reatini a 660mt di altezza: il centro storico nella parte alta è collegato al borgo inferiore da una lunga scalinata, lungo la quale si possono scorgere la quattrocentesca Chiesa della Pace e il Palazzo Ramacogi con tanto di loggia cinquecentesca.
L’antica Cantalice superiore è dominata dai resti del castello medioevale, di cui è visibile oggi solo una cisterna, ma soprattutto dal Torrione del Cassero risalente all’XI secolo. Da vedere sono poi la Chiesa di San Felice, custode di una bellissima pala d’altare dedicata allo stesso San Felice, e il Santuario di San Felice, poco fuori il borgo e costruito vicino alla sorgente che secondo la tradizione è nata grazie a un colpo di bastone del santo.
Chiesa di San Felice
Ai piedi del massiccio montuoso del Terminillo sorge il piccolo borgo di Rivodutri: l’antico “Monte Gurgure” è il simbolo della Sabina ed è citato da Virgilio e da Marco Terenzio Varrone. Il monte è la meta perfetta non solo durante la stagione invernale, grazie ai ben 40km di piste, le 3 seggiovie e i 9 skilift: anche l’estate 2021 è perfetta per scoprire le bellezze del Terminillo, grazie a sentieri da trekking, percorsi di nordic walking e divertenti parchi avventura adatti anche ai piccoli turisti.
Terminillo
Da Rivodutri a Poggio Bustone
Nel territorio di Rivodutri sorgono le Sorgenti di Santa Susanna, dichiarate Monumento Naturale. Considerate tra le più grandi d’Europa, furono molto apprezzate da Cicerone e da Varrone, grazie alle acque eccezionalmente cristalline che rivelano a occhio nudo gamberi di fiume e trote.
Intorno alle sorgenti si aprono facili sentieri percorrendo i quali si possono visitare un Parco Botanico, una bellissima edicola realizzata in ceramica dedicata a Santa Susanna e poi un pittoresco mulino ad acqua, voluto nel VIII secolo da Pipino il Breve e ancora oggi è perfettamente funzionante.
Molino di Santa Susanna
Rivodutri è stato pressoché distrutto dal sisma del 1948, ma dell’antico borgo è rimasta la settecentesca Chiesa di San Michele Arcangelo, con all’interno un bellissimo affresco della Vergine del Rosario, e la misteriosa Porta Alchemica, sulla quale sono incise scritte e simboli di stampo alchemico: apparteneva alla scomparsa Villa Palombara, abitata dalla famiglia Camiciotti nota, all’epoca, per la sua passione per l’esoterismo.
Rivodutri
In località Campigliano, l’Agriturismo Tenuta Due Laghi la è soluzione perfetta per chi ama la natura e il turismo green: la villa ottocentesca ospita camere ispirate ai volatili che abitano il territorio, mentre il ristorante propone piatti con ingredienti a Km0, prodotti dalla stessa azienda agricola.
La struttura si trova a due passi da Poggio Bustone, città natale di un’icona della musica italiana, Lucio Battisti. Uno dei simboli del paese è il Santuario di San Giacomo, considerato tra i luoghi più mistici dell’intero cammino di San Francesco, fondato nel 1209 dallo stesso San Francesco, e una chiesetta gotica risalente al XIV secolo, con tanto di tetto a capanna e navata affrescata. Oltre al Refettorio, che mostra splendidi affreschi del XVII secolo raffiguranti l’Ultima Cena e l’Immacolata, è il Chiostro del ‘200 il vero gioiello del Santuario: da qui, infatti, si raggiunge la Grotta delle Rivelazioni, ovvero il luogo dove l’Angelo annunciò al Poverello di Assisi il perdono dei peccati.
Percorrendo un suggestivo sentiero, punteggiato da cappelle legate ai miracoli di San Francesco, si raggiunge il Sacro Speco, dove il santo amava recarsi per pregare.
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