Le antiche origini della città di Bova (chòra tuVùa) sono testimoniate dai numerosi ritrovamenti archeologici rinvenuti in prossimità del Castello Normanno risalenti al periodo Neolitico, anche se le prime testimonianze storicamente documentate sull’esistenza di Bova risalgono ai primi anni del secondo millennio, quando tra il 1040 ed il 1064 i Normanni si imposero su Arabi e Bizantini nella dominazione della Sicilia e della Calabria.
Nel secolo VIII–VI a. C. divenne colonia della Magna Grecia, mentre nei secoli seguenti fu assediata dai Saraceni, dagli Arabi e dai Normanni, e proprio con quest’ultima dominazione Bova entrò nel periodo feudale e divenne contea.
La città fu antichissima sede vescovile (è rimasta sede vescovile fino al 1996 e poi è stata unificata alla Diocesi di Reggio divenendo Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova), e seguì il rito greco introdotto in Calabria dai monaci basiliani fino al 1572, anno in cui il Vescovo Stauriano impose il rito latino, fece scomparire ogni traccia del rito Bizantino e con esso tutti i quadri e le steli, sostituendole con statue seicentesche confacenti al rito romano.
Le testimonianze artistiche di questo periodo sono rappresentate anche dalle numerose chiese sparse sul territorio con i relativi portali in pietra locale decorati e le statue marmoree attribuite alla Scuola Messinese.
La latinizzazione portò alla graduale scomparsa della lingua greca, che veniva considerata la lingua del popolo o della povera gente.
Ma dal punto di vista culturale Bova è rimasta la capitale (la Chora) dell’Isola Ellenofona, quel territorio dell’Area Grecanica costituito dai centri abitati in cui gli anziani parlano ancora il Greco di Calabria, una minoranza linguistica tutelata dalla L.R. n° 15/03 e che preserva ancora saperi, tradizioni e mestieri che testimoniano la presenza nel tempo di importanti civiltà, prima di tutte quelle greca e bizantina.
Le caratteristiche orografiche naturali del sito non solo condizionano fortemente la struttura planimetrica del centro, a pianta medievale, ma sottolineano l’importanza strategica e economica che nel passato Bova ha avuto nel controllo di una vasta porzione del territorio montano retrostante.
La storia recente porta agli anni ‘70, quando, dopo importanti eventi sismici ed alluvionali, la maggioranza della popolazione si trasferisce sulla costa e sorge il Comune di Bova Marina. Ma Bova, malgrado le gravi conseguenze sociali ed economiche, resiste allo spopolamento e all’abbandono e continua a rimane un comune a sé stante non accorpato alla Marina, come invece accade alla maggior parte degli altri comuni montani.
Tale situazione fa sì che gli interessi edilizi speculativi di quegli anni siano rivolti alla fascia costiera, permettendo di fatto che il prezioso borgo di pianta medioevale venga conservato nei sui caratteri insediativi e nei sui pregi architettonici.
Dalla metà degli anni ’90 ad oggi nasce un nuovo interesse verso la città di Bova e vengono valorizzate non solo le risorse culturali ma viene anche recuperato il patrimonio architettonico pubblico e privato.
La città di Bova è arroccata sulle pendici dell’Aspromonte, in Calabria. L’ambito naturale nel quale è localizzata è interessato da tre sistemi paesistici di grande interesse: il Parco Nazionale dell’Aspromonte (di cui Bova è un “centro visita”), il Parco Antropico della fiumara Amendolea il cui corso d’acqua ha generato nei secoli le maggiori modifiche fisico-strutturali del sistema morfologico dell’Area Grecanica, e infine la fascia costiera, essendo questa visibile dalla terrazza panoramica naturale sulla quale Bova è situata.
Il fatto che il territorio comunale ricada quasi interamente all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, creato nel 1994, ha permesso la diffusione di iniziative volte alla scoperta delle risorse naturali ed alla valorizzazione a fini turistici del ricco patrimonio ambientale. Infatti il territorio comunale, connotato da fiumare, macchia mediterranea e habitat collinare è localizzato in uno dei più importanti canali di migrazioni dell’avifauna, in particolare quello dei falchi pecchiaioli, dei nibbi bruni, e delle cicogne.
Oltre a ciò si trova una Zona di Protezione Speciale per gli uccelli (ZPS) ed è possibile riscontrare specie faunistiche tutelate ed in via di estinzione come il lupo, il gatto selvatico e l’aquila del Bonelli, e un’importante dotazione e diversificazione della flora: associazioni abete-faggio, pino laricio e loricato.
Per quanto riguarda l’habitat rurale il territorio offre diverse risorse legate alla presenza delle fiumare, come la presenza di mulini ad acqua e frantoi adibiti alla lavorazione dei prodotti agricoli. Il paesaggio, oltre che per i secolari uliveti e vigneti, è particolarmente suggestivo in primavera per la fioritura della ginestra e del ginestrello selvatico, la cui fibra un tempo veniva utilizzata per la produzione tessile di coperte.
L’artigianato artistico tipico dell’area è rappresentato dalla lavorazione del legno, dall’intreccio dei cesti e dalla tessitura delle coperte di ginestra.
Da qualche anno esiste una cooperativa che si occupa della lavorazione artistica del vetro è il “Laboratorio Antica Bova” dove arte e tradizione si intrecciano, e dove i temi stilistici dell’Area Grecanica riaffiorano in veste moderna negli oggetti realizzati.
Borgo di Bova
Comune di Bova
Provincia di Reggio Calabria
Regione Calabria
Abitanti: 350 bovesi
Altitudine centro: 820 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
I Borghi più belli d'Italia
Paesi Bandiera Arancione
Città del Bio
Riconoscimenti
Bandiera Arancione - Touring Club Italiano
Aree naturali protette:
Parco Nazionale dell'Aspromonte
Il Comune
Piazza Roma - Tel. 0965-762013
IN AUTO
IN TRENO
IN AEREO
La cucina
La cucina di Bova, molto varia, è mediterranea; si usano spesso ingredienti semplici; i piatti variano, ma la regina della cucina bovese è la lestopitta, prodotto De.Co. di Bova prima DE.CO. dell’area grecanica; ha la forma di una piadina ed è un impasto di farina e acqua, fritta. Viene consumata calda farcita con salumi e formaggi, peperonata, parmigiana, salsiccia, oppure, nella versione moderna, ripiena di nutella o miele.
I primi piatti a base di pasta sono i maccarruni con sugo di capra, i cordeddi con il sugo, i taggliarini con i ceci. Non mancano i salumi come il capicollo e la soppressata, e i formaggi come il pecorino.
Altro prodotto DE.CO. dell’area grecanica, il pane greco che ha come ingredienti farina di jermanu (segale) e mavrafaci (lenticchia nera di Bova).
I dolci come la frutta secca (fichi, ficarazzi, mandorle tostate) sono legati alle festività religiose: a Natale vengono preparati i petrali e a Pasqua le ‘ngute.
L’olio è di produzione locale ed anche il vino nelle sue varianti Fengari (bianco) e Ambeli (rosso) ottenuto da viti autoctone.
Artigianato
Nel cuore del Centro storico, è ubicato il laboratorio artigianale "Antica Bova" , esperti nella lavorazione del vetro., dove vengono realizzati pezzi unici di artigianato artistico, vetrate , lampade, souvenirs. Nella lavorazione sono stati recuperati i temi stilistici che contraddistinguono l'area grecanica. Gli artigiani si impegnano anche al riciclo del vetro, dopo una lavorazione e fusione si da vita a nuovi oggetti.