Foto di lacucinaitaliana.it

Frittelle, tortelli, castagnole, chiacchiere, fritole, graffe, Strauben: nel periodo di Carnevale il profumo di zucchero e dolci fritti è protagonista indiscusso nelle strade di ogni borgo. Risuonano i nomi nella lingua locale, il dialetto, a cui sono legati ricordi d’infanzia e antiche storie, gesti usati in famiglia e racconti che incantano i bambini. Come quello del carnevale cremasco, che ogni anno riempie il centro di Crema con una delle rievocazioni più celebri della Lombardia, eredità delle grandi sfilate che, dicono i testi storici, furono introdotte nel lontano Quattrocento, quando la città era sotto il dominio della regina incontrastata del Carnevale: Venezia. A guidare le danze è la maschera cremasca tipica, il “Gagèt”, ovvero il contadino che un tempo si presentava al mercato per vendere la propria merce. E nelle pasticcerie di Crema il banco si riempie di chisulì, le frittelle dolci la cui pastella è arricchita con uvetta sultanina e mele.

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Carnevale di Crema
Carnevale cremasco – Foto di carnevaledicrema.it

Le scorpelle del Molise
Tra le colline del basso Molise, in mezzo a campi coltivati a ulivi, vite e cereali, si trova Larino, borgo dalla storia antica. Diversi sono i motivi validi per spingersi fin qui, a partire dal sito archeologico dove troneggiano il foro, l’anfiteatro e il complesso termale, oltre alle numerose chiese e al Palazzo Ducale, oggi trasformato in museo. Una buona occasione per visitare il borgo è il Carnevale: nel weekend che precede il Martedì Grasso, infatti, nelle vie di Larino sfila la parata dei “giganti di cartapesta”, carri allegorici alti fino a sei metri e costruiti con molta cura. E nelle pasticcerie si preparano le rosacatarre o rosachitarre, frittelle tipiche riconosciute Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Molise e preparate proprio a Carnevale: s’impastano farina, olio e uova, con la pasta ottenuta si formano delle strisce da arrotolare a formare i petali di una rosa, quindi si friggono e si tuffano nel miele. L’usanza è diffusa anche nella vicina Basilicata, soprattutto nell’area del Pollino.

rosacatarre molisane
rosacatarre – Foto di tartetatina.it

La pignoccata siciliana
Spostiamoci più a sud nel regno di Sicilia, isola dove il Carnevale ha una tradizione molto antica e ancora oggi celebrata in modo importante in diversi borghi. Se a Palermo fin dal Seicento il Carnevale era sinonimo di sfarzosi cortei con costumi barocchi, maschere e ricche decorazioni, è ad Acireale che il carnevale siciliano trova il suo massimo splendore. Considerato uno dei più belli d’Italia, il carnevale di Acireale è l’unico al mondo a utilizzare, in aggiunta ai carri infiorati, anche carri allegorici con impianti di luci costruiti con migliaia di lampadine, oltre a movimenti meccanici e idraulici di forte impatto. Inutile dire che in Sicilia la gastronomia riveste un ruolo fondamentale, soprattutto durante le ricorrenze: se Acireale è famosa per essere la patria della granita di mandorle siciliana, il piatto tipico legato al Carnevale è la pignoccata, una piramide formata da piccole palline di pastella fritte e immerse in un mix di miele e acqua di fiori d’arancio, guarnite poi con zuccherini colorati.

Pignoccata siciliana
Pignoccata – Foto © Gessica Runcio

Il Carnevale in Toscana
Riprendiamo il nostro percorso verso nord, passando per il versante tirrenico d’Italia. Andiamo in Toscana, regione di colline e borghi che prendono il Carnevale molto sul serio. Viareggio è il più famoso, ma noi ci fermiamo a Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, sede di uno dei più antichi Carnevali italiani, risalente al 1539. Qui i quattro Cantieri della città si sfidano per aggiudicarsi la Coppa del Carnevale, lavorando nel corso dell’anno per realizzare il più bel carro allegorico in cartapesta ed entrare così nell’Albo d’Oro. Anche in questo caso, non mancano i dolci fritti: in Toscana si chiamano cenci e sono la versione regionale delle chiacchiere, rettangoli di pasta dolce fritti e cosparsi di zucchero a velo. Per chi preferisce le frittelle, una specialità regionale tipica legata al Carnevale sono quelle di riso, spesso preparate anche per la festa di San Giuseppe. Di tutt’altra tipologia è invece il Berlingozzo, dolce toscano meno noto simile al ciambellone e risalente al Quattrocento.

Berlingozzo-dolce-toscano-di-Carnevale
Berlingozzo toscano – Foto di gazzettadelgusto.it