La “Padula Mancina” è un ambiente acquitrinoso situato ad ovest del territorio di Montesano Salentino, in direzione Ruffano, in Puglia. Essa rappresenta un residuo di una vasta area palustre in gran parte ormai bonificata. Si tratta di un’area soggetta a periodici allagamenti per l’accumulo di acque meteoriche e quindi nettamente distinta dal paesaggio agrario circostante, ospitante aree adibite a coltivazioni.
Il luogo di maggior interesse naturalistico, è rappresentato da uno stagno dalla superficie di 2.5 ettari e profondità di circa 20 – 40 cm e dal valore inestimabile in relazione alla fauna ed alla flora che ospita.
Per quanto riguarda la vegetazione palustre, sarebbe difficile elencare la totalità di specie che abitano la “Padula mancina”, di conseguenza ci limiteremo, qui, ad accennarne alcune. Nella zona più interna dello stagno dove maggiore è l’accumulo di acqua dolce, si riscontrano, in primavera, fitti popolamenti di ranuncoli, circondati da manti di lenticchia d’acqua. Invece, i margini dello stagno sono caratterizzati dalla presenza di canneti, vilucchio bianco, lisca lacustre e mazzasorda. Mentre, in primavera, si possono ammirare specie floristiche caratterizzate da colori vividi e tendenti al viola, come la malva selvatica, la scarlina, l’aglio viola scuro, il gladiolo dei campi ed altre tipicamente ruderali come il grano villoso e l’avena selvatica, senza dimenticare la profumatissima camomilla tomentosa ed il Narciso nostrale. Infine, ivi presenti alcuni esemplari arborei come la Roverella e la Quercia spinosa.
Il valore naturalistico dell’area, inoltre, è innalzato dalla ricchezza della comunità faunistica, connessa con l’habitat palustre. La palude, tra i tanti esemplari, ospita libellule, anfibi (come il Rospo smeraldino e la Raganella) e rettili, come il Biacco, il Cervone, il Colubro ed il lucente Ramarro. Per quanto concerne l’Avifauna migratoria, che utilizza la zona come “area di sosta” durante le migrazioni, si possono ricordare gli Ardeidi, alla quale famiglia di uccelli appartengono, ad esempio, gli Aironi. Inoltre, nei periodi primaverili ed autunnali è possibile ritrovare la tortora, il rigogolo, la rondine, i tordi, il fringuello, e lo stomo.
Infine, l’immancabile presenza della civetta, del gufo, del barbagianni, e dell’upupa, nonché la gazza, chiamata Pica pica.