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Località: Via S. Stefano - Geraci Siculo - Palermo

Chiesa di Santo Stefano

Chiesa di Santo Stefano

Lungo corso Vittorio Emanuele (che si diparte dalla piazza del Popolo) spicca la spettacolare guglia maiolicata del 1623 che sormonta il campanile della chiesa di Santo Stefano, sorta fuori dal perimetro murato, nei pressi della porta della Buchiria. La chiesa, sede dell’omonima confraternita, doveva esistere già nel 1576, come si evince dall’inventario dei beni mobili redatto su richiesta dell’arcivescovo di Messina Giovanni Retana, sebbene solo nel tardo Settecento assunse l’attuale conformazione volumetrica generata dalla pianta ovale con cappelle sugli assi principali.

L’impianto costituisce un episodio singolare nell’architettura religiosa locale e va piuttosto collocato nel più ampio quadro siciliano delle chiese a pianta centrica, sia quelle costruite nei centri del Val di Noto dopo il terremoto del 1693, che quelle del contesto madonita dominato dall’attività dell’architetto di Gangi Gandolfo Felice Bongiorno, quali il SS. Salvatore e Santa Maria di Loreto a Petralia Soprana o San Giuseppe “il povero” a Gangi (1774), la cui pianta è simile a quella della chiesa geracese.

Proprio il Bongiorno, che negli stessi anni della ricostruzione di Santo Stefano era impegnato nei lavori di riconfigurazione interna della chiesa Madre di Geraci, si può considerare l’ispiratore del progetto, mentre i nomi delle maestranze si ricavano dai pagamenti registrati nei Razionici; a partire dal 1785 risultano infatti numerosi compensi ai mastri Mariano e Gaetano Castello di Gangi e a Felice Coco per «le fabriche della nuova chiesa », mentre nel 1792 venne pagato il petralese Giuseppe Augusta per il portale in pietra intagliata, recante due vasotti ai lati e un cartiglio al centro (trafugato nei decenni scorsi) con la palma, simbolo del martirio del Santo.

Tra le opere d’arte custodite nella chiesa vanno ricordate la statua lignea del Santo, risalente alla fine del XV secolo, la tela della Visione di Santo Stefano, opera del noto pittore Giuseppe Salerno del 1609, nonché la pittura su rame della Madonna delle Grazie, anteriore al 1694.

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