Il Castel Sant’Angelo, situato nel pittoresco comune di Tiriolo, in provincia di Catanzaro, è una delle testimonianze storiche più significative della Calabria. Questo castello aragonese sorge maestoso in cima al centro storico del paese, offrendo ai visitatori un’impareggiabile vista panoramica sull’Istmo di Catanzaro e sui mari Ionio e Tirreno. La sua posizione strategica ha avuto un ruolo cruciale nel corso della storia, fungendo da punto di riferimento e protezione per la popolazione locale.
Le origini del castello risalgono all’epoca normanna, quando, con la conquista dell’Italia meridionale, il territorio venne affidato a Ugone di Falloc. Egli decise di trasferire la popolazione del kastron bizantino di Monte Tiriolo nel nuovo insediamento sul colle Lairta, una scelta che garantiva una maggiore sicurezza e risorse idriche grazie alla presenza di acque sorgive. La struttura, costruita secondo la tipologia normanna, ha ricoperto un ruolo centrale nel sistema difensivo dell’area istmica calabrese per tutto il Medioevo.
Nel 1282, durante la guerra del Vespro, il castello fu fortificato dal re Carlo d’Angiò e affidato a Bertrando d’Artois. Due secoli dopo, nel 1497, la popolazione di Tiriolo si ribellò al feudatario Galeotto Carafa, aprendo le porte ai francesi in marcia verso Cosenza. Nel Cinquecento, il castello divenne sede del Governatore generale di Giustizia e assunse anche il ruolo di carcere civile e criminale.
Tuttavia, il terremoto del 1638 inflisse gravi danni alla struttura, portando alla costruzione di una nuova residenza da parte del feudatario Giambattista Cigala. Da quel momento, il castello venne utilizzato principalmente come deposito e in parte come area residenziale fino al 1783, quando un ulteriore terremoto ne causò la distruzione. Gli scavi effettuati negli anni ’90 hanno messo in luce importanti resti, tra cui torri circolari aragonesi e una cisterna per la raccolta delle acque meteoriche, contribuendo a far luce sulla storia affascinante di questo monumento.