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Località

Informazioni

Località: Piazza della Libertà , 32 - Casole d'Elsa - Siena

Collegiata di Santa Maria Assunta

La primitiva chiesa sorse all’interno del castello di Casole, un borgo che traeva la sua ricchezza dal fatto di essere situato lungo uno dei tracciati della via Maremmana e dall’essere fin dall’XI secolo uno dei capisaldi del vescovo di Volterra per il controllo del territorio. La ecclesia s.Marie in Castello quod dicitur Casule viene così nominata per la prima volta in un atto di Guido, vescovo di Volterra tra il 1039 e il 1046. Fin dall’inizio dunque godette di notevole prestigio tanto che prima dell’11 ottobre 1152, data più antica rimasta, era già dotata di un chiostro dove venivano redatti i più importanti atti pubblici della vita della castello di Casole. Per tutto il Trecento la pieve casolana mantenne il suo ruolo nella chiesa volterrana divenendo anche la sede del caposesto diocesano per la Valdelsa e poté contare su rendite ingenti. Nella seconda metà del secolo all’interno della chiesa le cappelle laterali vennero arredate dai signori locali e anche da alcune compagnie laicali che si erano formate, come ad esempio la Compagnia della Santa Croce che venne fatta oggetto di una donazione il 15 giugno 1348.

Originariamente a chiesa era una basilica absidata coperta a tetto ma attualmente si presenta come una chiesa a capanna con transetto, coro e cappelle laterali. Al centro sono delle semicolonne terminanti con capitelli di stile volterrano e tra le colonne si apre il portale architravato sormontato da una lunetta monolitica e ghiera decorata con motivi vegetali e geometrici molto simili a quelli della pieve di San Paolo a Coiano o alla pieve della Nera. Il campanile presenta una struttura possente e poche aperture: al primo livello una stretta feritoia, al secondo una monofora centinata a doppio sguancio, oggi tamponata e al livello superiore quattro grandi finestre all’altezza della cella campanaria.

L’interno, invece, in origine era suddiviso in tre navate con sei campate poggianti su colonne e pilastri polilobati. Al termine di ognuna delle tre navate c’erano altrettante absidi, delle quali solo quella centrale sporgeva all’esterno mentre le due minori erano inglobate nella spessa muratura a sacco della tribuna come nella pieve di Mensano o in quella di Conèo. Al di sotto del presbiterio era posta la cripta la cui superficie corrispondeva all’ultima campate della basilica; tali cripta fu smontata alla fine del XIII secolo e ricostruita con le stesse misure e la stessa divisione spaziale nella chiesa di San Niccolò. Attualmente la chiesa è a una sola navata con soffitto a travature scoperte e con il transetto trecentesco che fu raccordato alla vecchia chiesa con un grande arcone a sesto acuto e nella sua parete terminale fu aperta una cappella del coro, affiancata da due più piccole da ciascuna parte.

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