Nel cuore di Arquà Petrarca, sui Colli Euganei, sorge la Casa del Petrarca, luogo intriso di storia e poesia dove Francesco Petrarca trascorse gli ultimi anni della sua vita. L’edificio, di origini duecentesche, fu donato al poeta nel 1369 dal signore di Padova Francesco I da Carrara, amico e sostenitore del letterato. Petrarca, ormai stanco dei suoi viaggi e segnato dall’età, elesse questo angolo di pace a rifugio per sé e la sua famiglia, seguendo personalmente i lavori di ristrutturazione.
La casa si compone di due corpi di fabbrica disposti su livelli differenti, uniti dal poeta stesso per creare un’unica residenza: il piano superiore, sul versante sinistro, divenne l’abitazione principale per Petrarca e i suoi cari; quello inferiore, riservato alla servitù, fungeva da accesso principale e da ambiente di servizio. Il poeta curò anche la disposizione degli ambienti interni: fece aprire nuove finestre per illuminare la sala principale, trasformata in salone di rappresentanza, mentre uno studiolo intimo venne ricavato per i suoi studi. Attorno alla casa si estendevano un giardino sul fronte e un brolo sul retro, un piccolo orto a cui Petrarca dedicava grande attenzione.
Dopo la sua morte, avvenuta nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1374, la casa passò di mano più volte ma restò un simbolo intatto del mito petrarchesco. Nel Cinquecento, il nobile padovano Pietro Paolo Valdezocco la trasformò in un vero e proprio museo dedicato al poeta, facendo aggiungere la suggestiva loggetta rinascimentale e la scalinata esterna tutt’oggi utilizzata. Le stanze vennero affrescate con tempere che ancora decorano le pareti, raffigurando episodi tratti dalle opere più celebri di Petrarca: il Canzoniere, i Trionfi e l’Africa.
All’interno, i visitatori possono ammirare lo studiolo in cui morì Petrarca, con la sedia e la libreria tradizionalmente attribuite al poeta, nonché un curioso cimelio: la mummia della sua gatta, custodita in una nicchia, che alimenta il fascino leggendario di questo luogo.
Nel 1875 l’ultimo proprietario privato, il cardinale Pietro Silvestri, donò la casa al Comune di Padova con la clausola di mantenerla come museo e di non concederla mai in abitazione. Da allora, la Casa del Petrarca rappresenta una meta imperdibile per chi visita Arquà, un angolo di tempo sospeso dove respirare la poesia del grande umanista e immergersi nella bellezza dei Colli Euganei che tanto gli ricordavano la sua amata Toscana.