Vieste (Vìst in dialetto viestano), "La Perla del Gargano", è il borgo più orientale del promontorio omonimo. La particolare dislocazione urbanistica di Vieste è legata alla natura carsica del Promontorio Garganico, caratterizzato da strati rocciosi spesso erosi dall'azione marina. Il nucleo dell'abitato sorge infatti su una piccola penisola rocciosa, dalla forma più o meno simmetrica, caratteristica per le sue tre baie separate da due punte: Punta di San Francesco, rivolta verso est, e Punta di Santa Croce, rivolta invece a nord.
La prima, ripida, rialzata e aspramente rocciosa: è qui che si ritrova il centro medievale, dato che questa parte della penisola offriva i migliori requisiti di sicurezza. In questa parte, ricca di vicoli, scalinate ed archi, si ritrova la maggior parte dei più prestigiosi edifici storici (Chiesa di San Francesco, cattedrale).
La seconda, invece, più bassa, ha cominciato ad espandersi soltanto verso l'Ottocento. È da questa parte che si ritrova il porto di Vieste, tutt'oggi importante per le attività peschiere e per il traffico marittimo verso le Isole Tremiti, la Croazia e verso Manfredonia.
I numerosi siti archeologici e i reperti ritrovati in diverse aree nei pressi dell'abitato attestano il popolamento del territorio di Vieste sin dal Paleolitico. Sicuramente questo fu dovuto al clima mite, alle diverse sorgenti di acqua potabile, al terreno fecondo con abbondanza di frutta, alla varietà di selvaggina sia stanziale che migratoria e alla ricchezza di pesci nelle diverse insenature lungo la costa.
Tra le costruzioni principali, come in altre città pugliese, si ricordano innanzitutto la Basilica Cattedrale romanica e il Castello, entrambi oggetto delle cure di Federico II di Svevia dopo che i veneziani avevano arrecato grande danno alla cittadina. Nei pressi di queste costruzioni si trova la Porta ad Alt, caratteristica per l'arco acuto.
Costituiva l'ingresso principale della città. All'inizio della spiaggia detta del Castello, ovvero quella a sud del centro abitato, si erge, quasi a guardia di Vieste, un monolite alto circa 25 metri chiamato Pizzomunno, che è il simbolo stesso della cittadina garganica.
Lungo la costa è possibile ammirare alcuni trabucchi, antiche installazioni da pesca provviste di lunghi bracci in legno che sostengono una rete. È questo uno degli elementi storici che distinguono la zona garganica rispetto al resto della Puglia. La festa di S. Maria di Merino, il 9 maggio è una delle più importanti ricorrenze nel panorama locale. Tra i più caratteristici prodotti culinari si ricordano le melanzane ripiene, la zuppa di pesce (ciambott), i k'lustr (dolci natalizi fritti e ricoperti di miele e mandorle), i calzungidd (dolci ripieni di pasta di ceci e cacao), i castaggnedd (biscotti con mandorle e cacao), i mustazzul (biscotti con vino cotto e chiodi di garofano), i taradd nglppet (biscotti con glassa di zucchero), la marmellata di ceci, le pettole, i troccoli, i pomodori secchi sott'olio, le orecchiette alle cime di rape ed i taralli al finocchio e al vino bianco.
Anche i formaggi tradizionali locali sono molto apprezzati, soprattutto le varietà prodotte con latte di mucca podolica (caciocavallo) e capra garganica (cacioricotta caprino).
La risorsa dell'agricoltura è strettamente legata alla coltivazione dell'ulivo; Ogliarola Garganica, Leccino e Coratina le più diffuse cultivar di olivo coltivate. Oltre all'olio di oliva, tra i maggiori prodotti agricoli si contano l'origano ed i pomodori viestani (varietà a forma di uovo, meno lunga rispetto a quella di San Marzano). Di grande qualità anche la scelta di pesci e frutti di mare.
I dintorni di Vieste si distinguono per la presenza di diverse attrattive turistiche di enorme interesse geografico e storico. Vieste è sempre stata un punto di riferimento di primo piano per partenza ed arrivo alle Isole Tremiti, situate poco lontano a nord della costa. Vale esattamente lo stesso discorso per la Foresta Umbra, che costituisce un patrimonio biologico inestimabile per l'Italia del Sud. La necropoli paleocristiana La Salata, situata ad est della cittadina, è una delle più antiche e caratteristiche del bacino mediterraneo. Il santuario di Santa Maria di Merino, situato poco lontano.
Le grotte scavate dal mare nella roccia calcarea del Gargano, che ha generato delle cavità e formazioni rocciose dalle forme più svariate e bizzarre. Ne è un esempio particolare il Pizzomunno. Lo stesso discorso vale per l'Arco di San Felice, scavato dall'erosione presso la strada per Pugnochiuso a sud di Vieste. Le grotte sono il risultato di fenomeni carsici, ma anche l'azione corrosiva di acqua marina e vento ha dato un contributo importante. Tra le grotte si ricordano la grotta sfondata, quella due Occhi, la grotta Rotonda, dei Pipistrelli, del Serpente, la Viola e la Smeralda.