Il nome del borgo deriva dall'antica pieve che nel XIII secolo venne diviso in diverso entità territoriali (dal latino plebs), tra le quali la pieve del Trevisan, sulla riva destra del fiume Soligo, e quella del Contà, sulla riva opposta. Queste giurisdizioni erano analoghe alle fare longobarde, da cui proviene infatti il nome della vicina Farra di Soligo, e furono oggetto di attenzione da parte di autorità religiose e civili, che intervennero più volte per dirimere le continue diatribe, sfociate talvolta anche in fatti di sangue, motivate da supposti diritti di giurisdizione che entrambe vantavano. Questa situazione cessò, una prima volta, durante l'epoca napoleonica, quando il gen. Fiorella, a nome di Napoleone, elesse Pieve di Soligo a sede di Municipalità e di giudice di pace, nel Cantone e Distretto di Treviso. Nel 1797, in seguito al Trattato di Campoformido, il Quartier del Piave passò, come la Repubblica Veneta, all'Austria, rimanendo sotto tale dominio fino alla Terza guerra d'indipendenza.
Pieve di Soligo è uno dei più antichi agglomerati rustici del Quartier del Piave. Ritrovamenti archeologici indicano un probabile insediamento già in epoca romana. Il centro storico offre numerose emergenze architettoniche degne di interesse, quali la seicentesca villa Chisini-Daniotti, i coevi palazzo Ciassi e Morona con la chiesetta barocca della Madonna del Carmine, l'ottocentesco palazzo Balbi Valier e l’adiacente Borgo Stolfi. Raggiungendo piazza Vittorio Emanuele II si nota l’ottocentesca Loggia dei Grani, mentre sulla piazza principale si affacciano la Biblioteca comunale "Battistella-Moccia", annesso Auditorium comunale "Battistella-Moccia" e il restaurato edificio dell’albergo Stella d’oro. L’imponente duomo dedicato a Santa Maria Assunta, risale ai primi anni del ‘900, e conserva al suo interno una pala di Francesco da Milano (1540), una “crocifissione” di Giovanni Possamai, una “Vergine con Gesù Bambino” di Marta Sammartini e la tomba di Giuseppe Toniolo. In prossimità del cimitero, al termine della Cal Santa, il percorso della Via Crucis, sorge l’oratorio del Calvario, una semplice cappella del XVI secolo con un bel crocifisso e alcuni decorazioni a stucco.
Borgo Stolfi
Situato lungo il fiume Soligo, è uno dei borghi storici di Pieve. Occupa la sponda destra del fiume, all'altezza della chiesa parrocchiale, dove il Soligo fa un'ansa, in prossimità del ponte. Le strutture architettoniche che lo costituiscono, sono tipiche palazzine di due o tre piani adiacenti l'una all'altra, secondo il tradizionale stile dei borghi del Veneto orientale. Qui si trova inoltre la vecchia roggia colla ruota da mulino alimentata dal Soligo.
Cal Santa
La Cal Santa è una delle vie più antiche del centro storico: inizia poco ad est della chiesa parrocchiale, dove sorge un vecchio borgo, e prosegue fino all'area del cimitero, segnata da una via Crucis. Questa calle è luogo topico nel corpus poetico di Andrea Zanzotto, nato a Pieve nel 1921, che spesso la trasfigura attraverso il nome di Contrada Zauberkraft, andando a idealizzarne e ricostruirne il "sostrato antropologico".
Le colline di Solighetto offrono in tutte le stagioni straordinarie opportunità di contatto con la natura e punti di osservazione sulla pianura e sulla corda collinare che precede le Prealpi Trevigiane da Vittorio Veneto a Vidor, da Follina a Cison. La piazza di Solighetto è un piccolo gioiello di semplice compostezza chiusa sui suoi lati dall’ottocentesca chiesa parrocchiale dedicata all’Immacolata Concezione e dalla ex Villa Brandolini, al centro della piazza una fontana. La chiesa eretta in occasione della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione è un esempio di coerenza esecutiva insolita per le chiese del territorio. Un’elegante bassorilievo in marmo bianco raffigura la morte del conte Gerolamo Francesco Brandolini Rota e sul soffitto spicca l’affresco di Giovanni De Min.
Il fiume Soligo divide il borgo in due contrade chiamate Contà e Trevisan. C'è una grande rivalità tra le due contrade, tanto che in occasione della sagra paesana chiamata Lo Spiedo Gigante, si svolge, tra i vari eventi, anche il Tiro alla Fune che un tempo si disputava a cavallo del ponte sul Soligo.