L’isola di Ortigia, o l'Ottiggia in dialetto siracusano, è il nucleo più antico di Siracusa, nonché una delle perle più luminose della Sicilia. Separata dalla terraferma da un sottile braccio di mare e collegata da due ponti (il Ponte Umbertino e il Ponte Santa Lucia), Ortigia si estende per poco più di un chilometro quadrato ma racchiude una densità storica, artistica e mitologica che non ha eguali.
Un'origine antica come la civiltà
Il nome Ortigia deriva dal greco antico ortyx (ὄρτυξ), che significa quaglia, e rimanda a miti arcaici come quello di Asteria, trasformata in quaglia e poi nella stessa isola. Fu proprio su Ortigia che, secondo la leggenda, Latona partorì Apollo e Artemide, divinità che avrebbero trovato culto e venerazione in tutto il Mediterraneo.
Ma non è solo la mitologia a rendere Ortigia un luogo speciale: gli scavi hanno riportato alla luce insediamenti dell’età del Bronzo, capanne circolari della cultura di Thapsos (XIV secolo a.C.) e tracce di una vita già fiorente prima dell’arrivo dei greci. Proprio i coloni corinzi, nell’VIII secolo a.C., fondarono qui il primo nucleo abitativo di Siracusa, spingendo le popolazioni sicule all’interno, anche se una parte di esse continuò a convivere sull’isola.
Centro sacro e politico della Siracusa greca
In epoca greca, Ortigia fu il fulcro politico e religioso della città. Qui sorse la Via Sacra, che collegava templi monumentali come l’Artemision e l’Athenaion, quest’ultimo trasformato poi nel meraviglioso Duomo di Siracusa, un unicum architettonico che integra colonne doriche all’interno di una cattedrale barocca.
Ortigia ospitava il palazzo dei tiranni, era protetta da mura poderose e possedeva due porti strategici (Porto Grande e Porto Piccolo) che ne fecero un bastione militare fondamentale. Durante l’assedio romano del 212 a.C., fu l’ultima roccaforte a cadere, difesa ingegnosamente dalle macchine di Archimede.
Capitale bizantina e roccaforte medievale
Con la decadenza dell’Impero Romano, Ortigia tornò a essere il cuore pulsante della città, arrivando persino a ospitare la sede dell’imperatore bizantino Costante II. Dopo alterne vicende e invasioni, l’isola visse un drammatico assedio nel 878 d.C. da parte degli arabi, che ne decretarono la fine come capitale autonoma.
Nei secoli successivi, sotto la dominazione spagnola, Ortigia cambiò volto: palazzi e chiese vennero ricostruiti in stile barocco siciliano, con influenze catalane e aragonesi. Nacque un’urbanistica affascinante e articolata che oggi incanta i visitatori, rendendola una gemma architettonica paragonabile a Noto.
Decadenza e rinascita
Tra Sei e Ottocento Ortigia visse periodi difficili, culminati nel degrado urbano degli anni Settanta del Novecento. Tuttavia, grazie a importanti progetti di riqualificazione, come il programma europeo Urban, l’isola è rinata: oggi è costellata di boutique hotel, ristoranti gourmet, musei come quello del Mare e gallerie d’arte.
Ortigia nel cinema e nella cultura
Il fascino di Ortigia non è passato inosservato a registi e artisti. Ha ospitato riprese di film italiani e internazionali: da Giuseppe Tornatore a Margarethe von Trotta, fino a Roberto Benigni, che vi ha acquistato una residenza. Qui si svolgono anche eventi come l’Ortigia Film Festival e l’Ares Film Festival, che celebrano il legame tra l’isola e il grande schermo.
Cosa vedere oggi a Ortigia
Una passeggiata sull’isola è un’immersione tra epoche e civiltà:
-Tempio di Apollo: il più antico della Sicilia, risalente al VI secolo a.C.
-Fonte Aretusa: specchio d’acqua dolce legato alla leggenda della ninfa Aretusa e del dio Alfeo.
-Duomo di Siracusa: straordinaria fusione tra tempio greco e chiesa cristiana.
-Castello Maniace: poderosa fortezza sveva sulla punta dell’isola, voluta da Federico II.
-Mercato di Ortigia: tappa imperdibile per vivere i profumi e i sapori siciliani.
-Piazza Duomo e via Roma: cuori pulsanti della vita urbana, tra palazzi storici e botteghe artigiane.
Ortigia oggi
Oggi Ortigia è un microcosmo dove convivono storia, arte, mito e vita contemporanea. La sera si anima di locali eleganti, ristoranti con cucina di mare e piccole piazze dove il tempo sembra sospeso. È un luogo dove ogni pietra racconta una storia e dove l’anima della Sicilia si esprime nella sua forma più autentica.