Incorniciato dalle colline liguri della Val Nervia e attraversato dall’omonimo torrente, Dolceacqua è uno dei borghi medievali più affascinanti dell’entroterra di Ponente ligure. Il suo nome evoca dolcezza e poesia, ma racchiude una storia millenaria, che affonda le radici nell’età del Ferro e si intreccia indissolubilmente con la potenza dei Doria, signori del castello che domina l’antico abitato chiamato “Téra”.
La parte più antica del paese si arrampica attorno alla rocca in un intricato labirinto di carugi, archi in pietra, passaggi coperti e case alte fino a sei piani, costruite l’una sull’altra per sfruttare ogni spazio disponibile. A contrasto, la parte più moderna del borgo – semplicemente chiamata il Borgo – si distende ordinata lungo la riva opposta, collegata alla Téra da un ponte medievale a schiena d’asino a un solo arco, capolavoro di ingegneria medievale e vera icona del borgo. Non a caso, fu proprio questo ponte a incantare Claude Monet, che lo immortalò nel 1884 definendolo “un gioiello di leggerezza”.
Il cuore pulsante della storia locale è il Castello dei Doria, costruito nel XII secolo e trasformato nei secoli da fortificazione a residenza signorile, fino alla sua parziale distruzione nel 1744 durante la guerra di successione austriaca. Oggi, dalle sue terrazze si gode una vista impareggiabile sull’abitato e sulla valle.
Passeggiare per Dolceacqua è un viaggio nel tempo. Si può salire al castello attraversando le botteghe d’arte, le cantine e l’Enoteca Regionale. Si incontrano la chiesa di Sant’Antonio Abate, il suggestivo Visionarium, l’oratorio di San Sebastiano e persino una casa dove – si racconta – prese vita una delle prime versioni dell’Inno di Mameli. Nei dintorni, le mulattiere conducono a santuari rurali, perfetti per una camminata panoramica tra oliveti e vigneti.
Ma Dolceacqua è anche sapore. Le terrazze di pietra a secco raccontano la fatica e la tenacia dei contadini liguri. Il protagonista assoluto è il Rossese di Dolceacqua, il primo vino DOC della Liguria, rosso, morbido e profumato, perfetto con piatti tradizionali come il coniglio alla ligure. E per chiudere in dolcezza, c’è la Michetta, il dolce tipico legato a un’antica leggenda medievale.
Dolceacqua non è solo un borgo: è un luogo dell’anima, dove arte, storia, natura e cultura si fondono in un’esperienza indimenticabile. Una meta da scoprire con calma, per lasciarsi incantare a ogni passo.