La festa della Michetta

Ogni anno, il 16 agosto, le vie di Dolceacqua si animano per celebrare la Festa della Michetta, un evento in cui si intrecciano leggenda, tradizione popolare e memoria storica. La ricorrenza affonda le sue radici nel XIV secolo, durante la dominazione del tiranno Imperiale Doria, signore del castello locale. Secondo la leggenda, Doria esercitava il famigerato jus primae noctis, fino a quando una giovane sposa diciassettenne – che la tradizione chiama Lucrezia o Filomena – ebbe il coraggio di opporsi, venendo imprigionata per questo gesto.

Due sono le versioni della storia: nella prima, Lucrezia viene salvata da una rivolta popolare guidata dallo sposo Basso, che riuscì a scacciare il tiranno; nella seconda, Filomena muore in prigionia, e il suo spirito inquieto si dice ancora vaghi tra le rovine del Castello dei Doria.

In segno di vittoria e libertà, la popolazione preparò per l’occasione un dolce semplice ma simbolico, chiamato Michetta, la cui forma allude ironicamente alla tematica della liberazione femminile. Nacque così la festa, che ancora oggi rivive ogni anno con un rituale festoso e partecipato.

La mattina del 16 agosto, gruppi di giovani in costume tradizionale e accompagnati da una piccola orchestrina percorrono i quartieri del borgo visitando le cantine e fermandosi sotto le finestre delle ragazze, chiedendo a gran voce la “michetta”. Le ragazze, tra sorrisi e malizia, calano le michette in cesti di vimini. I dolci vengono poi trasportati a dorso di mulo e successivamente distribuiti in beneficenza.

La Michetta e la Crocetta

La Michetta è oggi il dolce simbolo di Dolceacqua, prodotto tutto l’anno secondo ricette tramandate e varianti locali. Dal 2008, è tutelata dalla Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.), a conferma del suo valore storico e gastronomico.

Da non perdere anche la variante chiamata Crocetta, riconoscibile per la forma differente e per l’aggiunta di burro all’impasto, che la rende più soffice e fragrante.

La Festa della Michetta è molto più di un evento folkloristico: è un rito identitario, un momento in cui Dolceacqua celebra il coraggio, la libertà e la dolcezza della propria memoria collettiva.