Reperti archeologici documentano che il territorio è stato abitato fin dalla preistoria; in età storica vi risiedevano i Liguri, assoggettati poi dai Romani nel II secolo a.C. durante la loro espansione verso nord. Di Barga sappiamo che nel IX secolo era feudo della famiglia longobarda dei Rolandinghi e successivamente, attraverso i marchesi di Toscana, fu soggetta all'Impero, conservando però ampia indipendenza. Nel periodo comunale il territorio subì continui assedi da parte dei lucchesi e dei Pisani, finché nel 1341 Barga preferì sottomettersi a Firenze. Questo rappresenta il periodo di maggiore splendore: i Medici ebbero grande interesse per questa zona da cui traevano importanti materie prime e concessero privilegi ed esenzioni fiscali che consentirono lo sviluppo di fiorenti attività e commerci.
La chiesa di San Cristoforo, l'edificio religioso più importante di Barga, è stata costruita in tempi diversi. La primitiva costruzione risale a prima dell'anno 1000. Negli ampliamenti successivi si evidenziano elementi architettonici e decorativi di suggestiva bellezza che vanno dal romanico al gotico. Questo contesto è sovrastato dalla torre campanaria con le antiche campane, fra le quali la piccola è datata 1580; i rintocchi di queste campane ispirarono al poeta Giovanni Pascoli la poesia "L'ora di Barga". L'arringo è il vasto prato fra il duomo e il palazzo pretorio, dove il popolo si riuniva a parlamento. Da ogni lato del piazzale, si può osservare il magnifico panorama che circonda Barga, costituito dai monti delle Pizzorne, dalle Alpi Apuane e dagli Appennini. Barga è la terra di adozione di Giovanni Pascoli. Nel centro storico si trova il Teatro dei Differenti da cui il poeta pronunciò il noto discorso "La Grande Proletaria s'è mossa" (1911) e sul Colle di Caprona, nella frazione di Castelvecchio Pascoli, è visitabile la Casa museo Pascoli. Sita sul Colle di Caprona, fu costruita intorno alla metà del Settecento dalla famiglia Cardosi Carrara come villa di campagna. Fu abitazione di Giovanni Pascoli dal 1895 al 1912.
L'edificio conserva la struttura, gli arredi, la disposizione degli spazi che aveva al momento della morte del poeta; vi sono conservati i suoi libri e i suoi manoscritti. Annessa alla villa sorge la cappella dove Pascoli è sepolto. La cucina barghigiana è principalmente basata sulla cucina fiorentina, con adattamenti che si sono resi inevitabili sulla base delle caratteristiche e dei prodotti tipici del territorio.
Tra le specialità di origine fiorentina che è possibile trovare con facilità a Barga (a differenza del resto della Provincia di Lucca) vi sono: pane sciocco (senza sale o toscano), crostini di fegatini, ribollita, baccalà alla fiorentina, peposo alla fornacina, fagioli all'uccelletto, farinata, castagnaccio (torta di necci nel resto della lucchesia), cenci, frittelle di necci, schiacciata toscana (focaccia nel resto della lucchesia), zuccotto. Numerose sono state, nel corso dei secoli, le influenze della cucina lucchese, garfagnina e pisana, riscontrabili nei seguenti piatti: crostini con salse vegetali, zuppa frantoiana, zuppa di farro, pappardelle al cinghiale, trota di fiume alla griglia, manafatoli, salumi suini di origine locale, formaggi pecorini e caprini di origine locale, fritto misto di verdure di bosco, buccellato con uvetta.