La Val d’Angrogna, diramazione secondaria verso nord della Val Pellice, è il cuore della cultura Valdese. Il borgo è il centro principale dell'intera vallata, ampia e boscosa, e deve il suo nome al torrente Engréunha, che lo percorre dal piccolo lago della Sella Vecchia fino al Pellice, a valle del ponte degli Appiotti, in Torre Pellice. La valle possiede numerosi luoghi di interesse storico, naturalistico e paesaggistico, compresi i sentieri che collegano le antiche borgate, tra cui il Sentiero dei partigiani e il percorso verso gli alpeggi della Sella Vecchia e di Crioulira.
All’interno dell’omonima valle troviamo inoltre una suggestiva borgata abbandonata, Barma Mounastira. Ci troviamo di fronte a una balma (dal termine ligure indicante rocce, caverne o ripari sotto la roccia) non appena intraprendiamo il cammino verso l’antico borgo in pietra, oggi abbandonato, che conserva però ancora tutto il suo autentico fascino. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove ancora tutto trasuda la dura vita di montagna che ne plasmò gli abitanti. La borgata è singolare perchè addossata alla roccia che la ricopre anche completamente. Sono numerosi in queste valli i luoghi chiamati barma o balma, col significato di roccia aggettante e a volte quasi di grotta; luoghi utilizzati in passato come riparo dalle intemperie per persone e animali. Spesso, come in questo luogo, il riparo è diventato casa abitata fino a pochi decenni fa, poi abbandonata e ora restaurata. La scelta costruttiva fornisce anche un interessante condizionamento degli ambienti che, soprattutto d’inverno, ricevono calore dalla roccia retrostante. Il sistema era usato in modo diffuso: Barma Mounastira ne è un esempio significativo. La lunga fila di case abbandonate apparteneva anticamente a una delle famiglie Mounastìe, storica famiglia valdese di cui si ha traccia sin dal 1232. Tra gli abitati di Serre Malan, Chiot, Angrogna e Pradeltorno (e le molte altre borgate arroccate sui pendii della valle), sono molti i segni che cultura, storia e tradizioni valdesi hanno lasciato sul territorio. A partire dal Monumento di Chanforan a Serre, che ricorda un’importante assemblea di barba, predicatori medievali Valdesi, tenutasi nel Cinquecento. Nel nostro percorso verso Barma Mounastira incontriamo anche numerosi chiese e templi, e il cosiddetto Collegio dei Barba, un piccolo complesso di case in cui la leggenda vuole si formassero i predicatori valdesi.
Pietre scritte
L’uso di incidere sulla pietra dei segni che conservino la memoria del luogo e di chi lo ha abitato è antico di millenni. Coppelle, simboli o più semplicemente piquere testimoniano che la zona di Pradeltorno era abitata in tempi remoti ed il gran numero di incisioni di carattere sacro ne fa una specie di santuario.
Eigardoou
Il luogo offre una magnifica vista panoramica. È stato in diverse occasioni punto di vedetta da cui i Valdesi trincerati a Pradeltorno vedevano giungere le soldataglie del Duca di Savoia che, dopo aver saccheggiato e bruciato i loro beni venivano per massacrarli. Le Rocciaglie furono luogo di estrema difesa vittoriosa nelle persecuzioni del 1484 e del 1555, ma a poterono contro le soverchianti forze assalitrici nel 1686.
Banhòou e Barma d’ l’ours
Dopo l’8 settembre 1943 in questa località si formarono le bande partigiane. Nella Val Pellice le case del Banhòou divennero sede di raccolta e di comando. Nella vicina casa sotto la Barma d’ l’ours fu stampato a ciclostile il primo giornale libero clandestino Il Pioniere. Ora la casa al Banhòou è stata ricostruita. Chiamata Cà d’ la pais (casa della pace), accoglie oggi gruppi di giovani europei in un abbraccio fraterno.