Si affaccia sul golfo di Napoli e ne è una delle sue zone più suggestive.
Come un antico borgo nel cuore della città vecchia, San Ferdinando, il più antico quartiere del capoluogo campano, si stende tra quelli di Chiaia, nella zona verso il mare, Montecalvario verso il centro, e nella parte più alta verso il Vomero.
Un groviglio di strade e caratteristici vicoli, piazze e piazzette, tra botteghe e negozi, caffè e locali, pizzerie e ristoranti.
In ogni suo angolo si respira la tipica aria della Napoli più pittoresca e suggestiva, quella che si affaccia sul lungomare fino a piazza Vittoria, che giunge fino a piazza Municipio scendendo per Trinità degli Spagnoli fino alla vitale e mondana via Toledo.
Fortificata in età aragonese, la zona si popolò di residenze signorili tra il Quattrocento ed il Cinquecento. Edifici che, ancora oggi, caratterizzano fortemente il quartiere che ha in piazza del Plebiscito, tra le più grandi ed importanti piazze d’Italia, il suo cuore, straordinario anfiteatro tra via Toledo ed il lungomare, impreziosito dalla basilica reale pontificia di S. Francesco di Paola e dallo scenografico colonnato.
Foto da terredicampania.it
Cuore culturale della città, dove hanno sede svariati musei e teatri, oltre ad attività culturali ed artistiche, San Ferdinando è anche la zona del Gran Caffè Gambrinus, storico locale d’Italia, salotto letterario partenopeo e cuore della vita mondana cittadina fin dalla fine dell’Ottocento, ma anche del Salone Margherita, cafè-chantant del centro, oltre che del Real Teatro San Carlo, tra i più famosi e prestigiosi teatri lirici del mondo e un tempo simbolo della Napoli che rimarcava il suo prestigio europeo.
Foto da napolilike.it
San Ferdinando è però anche quella del teatro Mercadante e del Politeama, del teatro Sannazzaro e dell’Augusteo e di tanti musei tra cui il Museo del Corallo, dov’è possibile ripercorrerne la storia e la lavorazione, tra documenti e significative creazioni, lo splendido Palazzo Reale, residenza storica dei vicerè spagnoli per mezzo secolo, costruito a partire dal 1600 e che raggiunse il suo aspetto definitivo dopo la metà del XIX secolo, il Museo Civico di Castel Nuovo, con la bella cappella Palatina, la sala dell’Armeria e le preziose collezioni di sculture, oggetti e dipinti d’epoca medievale e del tardo Ottocento, e le Gallerie museali di Palazzo Zevallos, che custodiscono le preziose pitture del Seicento napoletano, quelle della scuola di Posillipo e Resina ed le sculture e disegni a matita e carboncino di Vincenzo Gemito.
Foto da WikiCommons
Poi tantissime chiese tra cui la basilica di Santa Lucia a Mare, la chiesa della Nunziatella, la basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, quella di Santa Maria della Catena e quella della Santissima Trinità degli Spagnoli.
Poi altri palazzi storici come Palazzo Calabritto, Palazzo Barbaja, Palazzo Capua e Palazzo Cellamare e due castelli; Castel dell’Ovo, il più antico di Napoli, particolarmente suggestivo nello scenario del golfo, nelle cui sale si svolgono manifestazioni, convegni e mostre, ed alla cui base sorge il porticciolo turistico del “Borgo Marinari”, storica sede di alcuni dei circoli nautici napoletani, e Castel Nuovo, detto anche Maschio Angioino, uno dei simboli partenopei, castello medievale e rinascimentale a pianta irregolarmente trapezoidale, difeso da cinque grandi torri cilindriche, quattro delle quali rivestite di piperno e una in tufo, coronate da merli su beccatelli.
Autentico salotto della zona è la Galleria Umberto I, maestoso tesoro architettonico eretto in soli tre anni, tra il 1887 ed il 1890, innalzata per dare al centro della città uno spazio dove passeggiare al riparo dalle intemperie.
Foto da Vesuviolive.it
E’ proprio tra la Galleria Umberto I, piazza del Plebiscito, via Toledo ed il golfo che Napoli incanta e rapisce chi se ne conceda la bellezza e l’imperdibile atmosfera, come incantevole è una sosta in una delle sue tipiche pizzerie per concedersi la classica pizza, scegliendo rigorosamente tra la marinara, con pomodoro, aglio, origano e olio extravergine di oliva, e la margherita, con pomodoro, mozzarella di bufala campana a cubetti o fiordilatte, basilico e olio extravergine d’oliva.
Foto principale da napolipiu.com
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