Montalto Uffugo è un borgo, ma nessuno lo sa. E’ un posto ricco di storia: fu raccontato da Tito Livio come la Aufugum dove i Bruzi si rifugiarono nella loro resistenza contro Annibale. Fu abitato da Normanni, Ebrei e Valdesi e fu teatro di uno dei più sanguinosi eccidi di questi ultimi nel XVI secolo.

Montalto è un posto ricco di cultura. Qui prende vita l’Accademia degli Inculti, istituita nei primi anni del 1600 da Paolo Antonio Foscarini e divenuta in breve tempo uno dei cenacoli culturali più fervidi e prestigiosi dell’epoca. E’ a Montalto che Ruggero Leoncavallo si ispira per l’ambientazione della sua opera più rappresentativa (I Pagliacci), ed è sempre a Montalto che nel XV secolo si stabilisce un’opulenta comunità di ebrei, commercianti di sete e tessuti pregiati, le cui botteghe sono ancora presenti nell’antico centro storico del paese.

Montalto è anche un posto ricco di religione, con chiese antiche e preziose, come il Duomo della Madonna della Serra, con una splendida facciata barocca risalente al 1227, poi rimaneggiata in epoca moderna, all’interno del quale è custodita una preziosa statua in legno del secolo XIV. E insieme alla Chiesa di San Francesco e di San Giacomo, attenzione particolare merita la Chiesa del Carmine, originaria sede dell’Accademia degli Inculti, edificata nel 1600 e tuttora inaccessibile per necessità di una ristrutturazione che le è valsa la segnalazione tra i luoghi del cuore del FAI. E la tradizione religiosa vive anche nei personaggi illustri montaltesi, come Don Gaetano Mauro ed Elena Aiello, fondatori di ordini religiosi, per i quali è stato da tempo avviato il processo di canonizzazione.

Tanta ricchezza dunque, in questo borgo in collina di una Calabria ancora in parte sconosciuta. Eppure manca qualcosa. La consapevolezza di sè, la piena coscienza di essere un luogo di cultura, l’incapacità, per mancanza di fondi ma forse anche di forze autoctone, di promuovere un turismo culturale che potrebbe portare Montalto tra i luoghi da visitare durante una vacanza in Calabria.

Montalto è un borgo dove ancora vivono molti giovani che hanno deciso di tornare dopo esperienze di studio e lavorative fuori regione, dove permangono tradizioni gastronomiche e popolari ma manca la forza di sentirsi speciali. Manca quel pizzico di presunzione che porta una comunità ad essere consapevole, così da poter fare quel salto di qualità che Montalto Uffugo merita, per non rimanere nascosto e continuare ad essere presente solo nel cuore di chi ci ha vissuto.