Sorge sul versante lombardo del Lago Maggiore, di cui domina il lembo meridionale, ed è una delle fortezze più affascinati del nord Italia. Stiamo parlando della Rocca Borromea di Angera, che molti turisti ammirano in tutta la sua bellezza passeggiando sul lungolago di Arona, che si trova sulla sponda opposta, quella piemontese, proprio di fronte al castello di Angera, abbarbicato sopra un promontorio e risalente all’XI secolo

Il borgo lacustre di Angera, però, non è rappresentato soltanto dal suo maniero “da cartolina”, ma anche dalle grandi tradizioni della sua popolazione, molto legata alle proprie radici. Tra queste, il dialetto angerese, mai come quest’anno valorizzato grazie a un interessante progetto, co-finanziato da Regione Lombardia, che prevede la creazione di un “museo virtuale della lingua lombarda” attraverso la la compilazione del vocabolario digitale del dialetto angerese. 

Questa iniziativa ha appena visto il suo esordio alla Biblioteca Civica di Angera, dove un gruppo di cittadini angeresi ha organizzato momenti di lettura rigorosamente in dialetto per rilanciare il patrimonio linguistico lombardo. Tra gli ospiti d’onore, I Piott, termine con il quale venivano chiamati gli angeresi che, da buona gente di lago, era solita mangiare i pesci di acqua dolce, in particolare i piott, cioè le scardole, pesce poco pregiato.

«La Cumpagnia I Piott è una bella espressione di aggregazione della nostra comunità che aiuta a tenere vive le tradizioni locali – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Valeria Baietti  Sono persone che parlano ancora il dialetto, archivi viventi di una lingua che è a rischio di estinzione e che merita di essere tutelata e preservata. Vi aspettiamo per un pomeriggio in biblioteca all’insegna della lettura di poesie in dialetto scritte da personaggi angeresi e per conoscere I Piott e chi ne fa parte».