Il Forte di Fenestrelle fece il suo ingresso nella Storia nell’autunno del 1727. L’ingegner Ignazio Bertola, su richiesta del re Vittorio Amedeo II, presentò un ambizioso progetto: una grande muraglia, costellata da più strutture fortificate, posta a sbarramento della valle del Chisone contro le invasioni straniere. La sua architettura si sviluppa sul crinale della montagna per una lunghezza di oltre 3 chilometri, con una superficie complessiva di 1.350.000 metri quadrati e un dislivello tra il primo e l’ultimo corpo di fabbrica di circa 600 metri. I lavori di costruzione si protrassero per oltre un secolo. La denominazione di Forte non è del tutto esatta, in quanto si tratta in realtà di un complesso fortificato composto da otto opere difensive, alcune grandi come il Forte San Carlo, ed altre piccole come la Ridotta Santa Barbara, ma ognuna di esse aveva un ruolo specifico nelle strategie di difesa.
Tutte le strutture sono collegate tra di loro attraverso percorsi sia interni sia esterni, ma soprattutto attraverso la nota “scala coperta”: 4000 scalini, protetti da mura spesse due metri, che s’inerpicano sul pendio della montagna per più di due chilometri. Il forte fu sempre un presidio militare e mantenne costantemente la sua funzione di sentinella e baluardo difensivo ma, come per tutte le fortezze, svolse anche il delicato compito di prigione di Stato. Le stanze dei suoi palazzi furono spesso adibite a celle di detenzione per personaggi di prestigio, mentre i cameroni delle caserme ospitarono i cosiddetti detenuti comuni: persone condannate per reati vari, militari rei di gravi trasgressioni e, da non dimenticare, un migliaio di soldati del conquistato Regno delle due Sicilie che vi rimasero circa un mese prima di essere inseriti nel nascente Esercito Italiano. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il forte subì un totale abbandono. Oggi il Forte di Fenestrelle è un complesso monumentale unico aperto al pubblico.