La creazione del museo etnografico di San Pellegrino in Alpe si deve al paziente ed infaticabile lavoro di don Luigi Pellegrini che voleva rendere testimonianza dell'importante tradizione della civiltà rurale dell'Appennino tosco-emiliano.
Il museo etnografico ha trovato collocazione nelle sale del millennario ospedale e il suo ingresso si colloca sotto lo stasso voltone che vede anche l'ingresso del santuario.
Il museo, diviso in 14 sale che rappresentano altrettanti ambienti della vita domestica e non, raccoglie oggetti che coprono un arco temporale che va dal XIX secolo ad oggi; tuttavia quegli stessi oggetti furono di uso comune per diversi secoli nel crinale appenninico e immergersi in quegli ambienti significa sperimentare un salto all'indietro nel tempo, recuperando la memoria di una civiltà contadina che sarebbe andata altrimenti irrimediabilmente perduta.