Finalborgo, uno dei "borghi più Belli d'Italia", è una gemma nascosta a pochi passi dal mare che incanta con la sua atmosfera di tempi passati. Circondato da mura medievali ben conservate, intervallate da torri semicircolari e interrotte solo alle porte, il Borgo di Finale (così chiamato per distinguerlo dalla Marina) offre ai visitatori una sensazione di sicurezza e tranquillità. Ancora oggi, si può percepire la concezione difensiva e comunitaria nelle strade perpendicolari che creano scorci incantevoli in spazi ristretti. Attraversando i stretti vicoli, ogni piazza è un'esperienza emozionante e sorprendente, con meraviglie in "pietra del Finale", l'ardesia che decora portoni e si trasforma in colonne, diamanti e ornamenti intricati.
Il centro storico di Finalborgo, noto anche come Burgum Fiunarii nell'antichità, è stato per secoli la capitale del Marchesato e il centro amministrativo di Finale. Si trova in una posizione strategica sulla piana alluvionale, alla confluenza dei torrenti Pora e Aquila.
L'origine del Borgo pare risalga alla fine del XII secolo, all'epoca del regno del Marchese Enrico il Guercio. Tuttavia, recenti scoperte archeologiche sembrano indicare una fondazione precedente di alcuni secoli. Le mura difensive (distrutte nel 1448 e ricostruite nel 1452) e le porte che costituivano l'accesso al borgo - Porta Reale (costruita nel 1702 con uno stemma dei Del Carretto), Porta Romana, Porta Testa (del 1452) e Porta Mezzaluna (più in alto verso Forte San Giovanni) - conferiscono al borgo un aspetto tipicamente fortificato risalente al XV secolo, dopo la distruzione avvenuta durante la guerra con Genova. I palazzi costruiti in epoca rinascimentale e modificati durante il periodo di dominio spagnolo contribuiscono ad arricchire il tessuto urbano del Borgo.
Uno dei gioielli più belli di Finalborgo è la Collegiata di San Biagio, situata all'ingresso della città attraversando la Porta Reale. Questo edificio religioso fu costruito nel Seicento sopra una chiesa medievale esistente, il cui abside e campanile ottagonale tardo-gotico sono ancora visibili. Il campanile è stato ricavato da una torre difensiva e presenta un leggero pendenza, aggiungendo un tocco di originalità e bellezza. La chiesa è uno splendido esempio di architettura barocca genovese.
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Da apprezzare, oltre alla storia che permea le mura del Borgo, anche la squisita cucina locale. Nel Finalese coesistono due anime culinarie, come la sua natura, una legata al mare ed una alla montagna.
Oltre ai piatti a base di pesce impreziositi dalle erbe aromatiche, molte le preparazioni a base di ortaggi: i ravioli di boraggine, di scorzonera, le torte salate a base di carciofi o le caratteristiche zucchine trombette e riso. Famosi e squisiti i “fugassin”, (focaccette fritte) e la panissa.
Una ricetta tipica del finalese è quella dei “chifferi”, dolci a base di mandorle, zucchero e fiori d'arancio. Chi ripropose in tempi moderni questi dolcetti tradizionali fu Benedetto Ferro, ex navigante con la passione dell’arte pasticcera che nel 1872 aprì una pasticceria a Finalmarina, tuttora aperta. L'etimo, di probabile derivazione araba (kefir = luna), nasce proprio dalla forma di mezzaluna che viene data a questi squisiti pasticcini a base di mandorle.
Sembra che la parola pare derivi dal tedesco Kipfel, dolce a forma di mezzaluna ideato da un fornaio viennese per festeggiare la liberazione della città dall'assedio turco nel 1683. Coltura tipica del luogo è l'arancio pernambucco.
I vini locali sono vermentino, lumassina, pigato (bianchi), rossese e granaccia (rossi). I prodotti tipici, oltre al vino: la birra artigianale, il miele, l'olio.