Il territorio di Bagnone, in Lunigiana, fu abitato sin dall'età della pietra e il ritrovamento di una statua stele a Treschietto dimostra la presenza umana durante l'età del bronzo. Bagnone viene nominato per la prima volta in un documento del 963 e il nome del paese si fa risalire al nome dell'omonimo torrente che scorreva non lontano dal castello, nucleo originario dell'abitato.
Alle origini il termine Bagnone indicava la roccaforte e l’agglomerato di case sorte attorno al castello, edificato sulla sinistra del torrente Bagnone, dal quale la località prese il nome e la cui torre circolare era in comunicazione visiva con analoghe strutture fortificate (Groppoli, Mulazzo, Malgrate), a controllo della viabilità del fondovalle lungo il fascio viario della via Francigena.
La prima notizia documentata di Bagnone, sorto appunto come castello sovrastante l’antico borgo di Gutula (che in seguito inglobò), è contenuta in una bolla papale del 1148.
Sotto il controllo dei marchesi Malaspina, Bagnone divenne feudo indipendente nel 1351. Un secolo dopo entrò a far parte del territorio della Repubblica di Firenze e in seguito del Granducato di Toscana e vi rimase fino al periodo napoleonico.
Nel 1815 tornò sotto il Granducato di Toscana, ma nel 1849 fu annesso al ducato di Parma e vi rimase fino all'Unità d'Italia nel 1859.
Meritano sicuramente una visita il Museo della Memoria, la chiesa di San Niccolò, l'Oratorio di San Terenzio e il Castello di Bagnone e quello di Treschietto.
Nel corso della storia gli abitanti del bagnonese, quando si sentivano in pericolo, si rifugiavano nelle varie ‘capanne’ sparse sull'Appennino, come gli alpeggi di Tornini, di Garbia, di Baton, posti sopra alla frazione di Iera, lungo l’antica via del sale, oppure ai Fagianelli, a nord della frazione Vico, sul torrente Re di Valle, sull'antica strada mulattiera per il "Pianel di morti", punteggiata da numerosissime capanne. Questi antichi rifugi sono poi diventati bivacchi e giacigli per pastori, carbonai e contadini che lì usavano durante la pulitura dei boschi e la raccolta delle castagne. Da questi alpeggi è facile raggiungere “Alta Via dei Parchi”, un itinerario di oltre 450 chilometri per promuovere un territorio di grande interesse naturalistico, paesaggistico e storico.
Il piccolo borgo vanta inoltre una lunga tradizione di coltivazione della cipolla nella zona di Treschietto, da cui prende il nome. Inoltre sono da ricordare altre specialità della Lunigiana come i Testaroli, la Torta d'erbi, la Barbotta, lo Sgabeo, la Bomba di riso, la torta di patate, la torta di zucca e patate, la torta di porri, le bistecchine d'agnello, la torta di mandorle, i tortelli alla bagnonese, le lasagne bastarde, la patona.
Borgo di Bagnone
Comune di Bagnone
Provincia di Massa e Carrara
Regione Toscana
Abitanti: 1.761 bagnonesi
Altitudine centro: 236 m s.l.m.
il Comune fa parte di:
Strada del Vino Colli di Candia e di Lunigiana
Unione Montana Lunigiana
Aree Naturali Protette:
Parco Naturale e Culturale Valle del Bagnone
Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano
Il Comune
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