L'interpretazione più diffusa vorrebbe Ostana (Ostan-a in piemontese, Oustano in occitano) derivata da Augustana, con riferimento al mese di "agosto" nella forma occitana oust. In tal senso si profilerebbe un'origine alto-medioevale del nome, probabilmente legato a pratiche di transumanza.
Ostana è il comune più piccolo della Valle Po. Si estende su una superficie di 16,98 Km, distribuiti tra 895 m e 2426 m di quota. Il territorio, tipicamente montano, è posto su un lungo pendio volto a mezzogiorno, il che assicura un’ottima esposizione e diverse ore di luce. Non esiste una stagione ideale per visitare il piccolo borgo: in primavera è meta di studenti, botanici e appassionati fotografi per la ricchezza di floralpina, mentre gli animali scendono di quota per brucare la prima erba di stagione. In estate, “le vie d’Oustano”, tracciate dall’Associazione Reneis e annualmente ripulite dai volontari, offrono un fitto e variegato reticolo per scoprire il territorio, spaziando tra meire abbandonate e recuperi all’avanguardia. Nel Capoluogo, un percorso avventura ed un muro di scalata offrono a grandi e piccini un approccio sicuro al mondo dell’arrampicata sportiva. Per gli scalatori più esperti, le falesie di Rocciaré offrono tiri di difficoltà crescente e massi per praticare il bouldering. L’autunno è il momento ideale per ascoltare il bramito dei cervi o per l’ultimo ingresso dell’anno al “Bosco Incantato”: un percorso didattico e naturalistico per grandi e piccini cui si accede dalla Borgata Marchetti. Al suo interno troviamo orti di permacoltura, un giardino zen, percorsi sensoriali da percorrere a piedi nudi e un teatro nel bosco.
La perfetta esposizione al sole fanno di Ostana una meta ambita anche in inverno per i praticanti delle racchette da neve: da provare una salita fino ai 2300 m. di punta Ostanetta, o una tranquilla passeggiata sul sentiero balcone che conduce alla Chiesa di San Nicolao.
Ostana, come molti borghi montani, a partire dal primo Dopoguerra e con una forte accelerazione nel Secondo, è stato vittima dello spopolamento, culminato negli anni Ottanta, quando Ostana contava solo 6/7 residenti stabili. Uno spopolamento del 99,5%, percentuale che supera abbondantemente quella dell’80%, comunemente citata per parlare delle alte valli occitane italiane (il territorio alpino europeo più colpito dai processi di spopolamento del Novecento). Dopo questo abbandono per il paese si aprivano solo due strade: morire o provare a rinascere. Dalla diaspora torinese, i vecchi abitanti, che vivevano tutti nella zona di Porta Palazzo e che continuavano a mantenere forti legami di comunità, decisero che il paese non poteva essere lasciato morire. Doveva rinascere. Iniziò dunque un lungo processo di rigenerazione che coinvolse l’architettura, la riscoperta della cultura e delle tradizioni occitane. In particolare, gli sforzi si concentrarono nel creare le condizioni che permettessero un ritorno alla montagna, non solo come meta turistica, ma come luogo di abitazione qualità architettonica, identità e comunità, sostenibilità ambientale, offerta di un turismo pertinente e rispettoso dei luoghi sono le principali caratteristiche e i temi che si rincorrono nel definire oggi il borgo di Ostana, che è diventato, negli anni, un vero e proprio “laboratorio” per la costruzione di una nuova abitabilità della montagna.
La rivitalizzazione del patrimonio di immobili – pubblici e privati – ha permesso un reale reinsediamento, di famiglie e anche di giovani, che hanno creato nuove attività imprenditoriali, in particolare nel campo dell’agricoltura e nel settore turistico-ricettivo.
Il progetto ha saputo "rivitalizzare la comunità locale", puntando su interventi a misura d’uomo e contrastando la cementificazione.
Nel 2011, l’apertura del rifugio “La Galaberna” fu il primo segnale della ripartenza, con la creazione di posti letto rivolti a un nuovo pubblico di turisti. Successivamente è stata realizzata la ristrutturazione dell’intera borgata S.Antonio, con un centro culturale polifunzionale e annessa foresteria. Dopo quasi 30 anni di assenza ha riaperto un negozio-info point, nel centro del Capoluogo-Villa, sono nate nuove aziende agricole e casearie e nella primavera 2019 ha aperto una nuova panetteria.