Qual è il simbolo di Venosa, antico borgo della Basilicata? Certamente la figura del celebre poeta latino Quinto Orazio Flacco, che vi nacque nel 65 a. C.
Ma non solo: Il 
complesso storico della Santissima Trinità è legato in maniera indissolubile al territorio, grazie alle sue caratteristiche architettoniche (contiene tracce di epoca romana, longobarda e normanna); ma anche grazie all’afflusso costante di fedeli. Coppie di giovani sposi la visitano perchè, secondo la tradizione, assicurerebbe loro fortuna, felicità ed un matrimonio realizzato.

La struttura è composta da quattro complessi: la Chiesa antica, che sorge sui resti di una domus romana; il Palazzo abbaziale, situato sulla destra della facciata della chiesa antica, costituito dalla Foresteria e dal Monastero; il Battistero Paleocristiano, risalente al V sec. d. C., e la più affascinante di tutte: la cosiddetta Incompiuta”.

La Chiesa Nuova fu costruita per sostituire la Chiesa Antica, giudicata inadatta ad accogliere i fedeli, viste le sue dimensioni contenute. I lavori, iniziati a rilento verso la metà del 1100 e finanziati dai Benedettini, non furono mai portati a termine poiché i monaci furono costretti ad abbandonare Venosa a causa della soppressione del loro Monastero per volere del papa Bonifacio. Il Papa assegnò quindi il complesso ai Cavalieri di Malta, ma stanziandosi essi all’interno di Venosa nel Palazzo del Bali, la Chiesa Nuova non fu più completata e le fu affidato il nome che porta tutt’oggi.

La struttura è costituita da un corpo longitudinale, previsto a tre navate, con un ampio transetto sporgente ed absidato ed un coro molto profondo, circondato da un deambulatorio con cappelle radiali. L’ingresso, oltrepassato un arco semicircolare, evidenzia una lunetta decorata da una iscrizione propiziatoria che chiede la protezione di Dio sulla chiesa e sui monaci. Sopra la lunetta si trova l’agnello con la croce, ovvero il simbolo dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. All’interno dell’Incompiuta si possono trovare varie opere e ornamenti che appartenevano all’Anfiteatro Romano, come l’epigrafe della scuola gladiatoria di Salvio Capitone, che presenta un elenco di gladiatori che combattevano nell’Anfiteatro. Nel corso del Cinquecento venne costruito sul lato destro il grande campanile a vela.

Sul lato rivolto verso l’interno dell’Incompiuta, poco al di sotto del livello delle campane, si individua un camminamento in pietra, sostenuto da una serie di archetti pensili su piccole mensole incassate nella muratura.