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Se si pensa a un viaggio o a una vacanza da condividere in famiglia, con il partner o gli amici, la Regione Abruzzo offre le meraviglie più preziose dell’Italia Centrale, compresi i suoi borghi suggestivi e pittoreschi in cui perdersi fra paesaggio, storia e costumi.
Il borgo di Faraone è una delle meraviglie abruzzesi assolutamente da visitare. Nacque come possedimento di diverse famiglie nobiliari, ma la più celebre è senza ombra di dubbio quella dei Baroni Ranalli che lo governarono fino al 1950, anno del terremoto. Nonostante la gravità dell’accaduto e dei danni recati dal sisma, ancor oggi i discendenti della nobile famiglia possiedono gran parte dei territori, mantenendo anche il titolo baronale.
Il nucleo del borgo, Faraone Nuovo, comprende gli abitanti che hanno contribuito alla ricostruzione e alla riqualificazione del paese dopo il grave evento.
Faraone Nuovo è situato nei pressi della famosa Chiesa paleocristiana di San Vito dal 1952, anno in cui il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, allora in carica, stabilì lo spostamento del nucleo cittadino a causa del terremoto e del terreno franoso che andava diffondendosi nell’originario Faraone Vecchio.
Pillole di geografia
Ci troviamo ai confini fra Ville Lempa e Sant’Egidio della Vibrata, tra l’ascolano e il teramano.
Il piccolo borgo di Faraone è un’autentica perla che sorge sull’altura tra i fossati in cui scorre il fiume Salinello, prima di tuffarsi nel Vibrata. Il paese è dislocato all’interno di un impianto architettonico compatto e contenuto, in mezzo a gradinate di ciottoli e terra battuta che lo rendono davvero speciale, suggestivo e pittoresco.
Le case si presentano come antichi ruderi e rovine e sono complessivamente 25, costruite tra il XVIII e il XIX secolo; altre, invece, sono molto più antiche e risalgono al periodo medievale, di cui si sono conservati resti delle mura perimetrali di difesa che un tempo cingevano il piccolo borgo tra le montagne.
Per accedere al borgo bisogna attraversare la porta rinascimentale posta a Sud che conduce alla pizza nel centro del paese, in cui puoi visitare la meravigliosa chiesa della Santa Maria della Misericordia e il Palazzo Baronale della famiglia Ranalli.
Resti del Palazzo Baronale © Infinitispazi
Pillole di storia e… da dove deriva il curioso nome?
Le antiche origini del borgo di Faraone risalgono alla dominazione dei Longobardi della regione Abruzzo: fu proprio il popolo germanico di condottieri a costruire le mura e le opere fortificate sulla montagna.
In quel periodo, la posizione geografica strategica di Faraone venne sfruttata come fortino difensivo del Ducato di Spoleto sulla trafficata via Metella.
Durante i secoli il borgo visse numerose vicissitudini, passando dalla proprietà di Montecassino fino alla giurisdizione di Ascoli Piceno, passando per le competenze dell’antica università di Civitella del Tronto.
Il suo nome deriva da Fara, termine longobardo che significa spedizione o insediamento militare, poi trasformato in piccolo nucleo demografico e fondiario.
Il borgo, infatti, visse una vera e propria evoluzione da semplice fortino difensivo e luogo strategico, verso il concetto di nucleo abitativo quando il popolo germanico, conosciuto per essere molto guerrigliero, divenne stanziale e gettò le basi per costruire un territorio agricolo.
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Cosa vedere a Faraone?
Il Palazzo Baronale è ora una rovina, ma resiste la facciata di un antico edificio piuttosto massiccio, risalente al XVII secolo. Adiacente è possibile trovare il palazzetto del 1844, di cui ancora è possibile ammirare i soffitti affrescati.
Un’altra bellezza meritevole di nota è senza dubbio l’antica porta meridionale da cui si accede da Sud, caratterizzata dalla cinta semplice e pulita, un arco che poggia su una cornice di mattoni e su una torre merlata.
Interessante anche la Chiesa di Santa Maria della Misericordia, in stile romanico, immersa nel verde e ancora munita dell’antico chiostro interno che ha resistito al feroce terremoto.
Chiesa di Santa Maria della Misericordia © Infinitispazi
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